Dopo che i grandi elettori hanno confermato la vittoria di Biden, sembra che la partita elettorale negli Stati Uniti sia definitivamente archiviata e che dunque l’establishment americano, che ha fatto di tutto per portare il senatore democratico alla Casa Bianca, abbia definitivamente chiuso la partita.
Tuttavia, secondo Fulvio Grimaldi, giornalista e inviato di guerra, i giochi non sono ancora chiusi: la Corte Suprema, infatti, ha rifiutato di esprimersi sul ricorso presentato dal Texas ed altri 17 Stati, ma solo per un problema di forma quindi senza entrare nel merito delle accuse di brogli presentate dagli Stati.
Se dunque il ricorso fosse presentato in una forma diversa e preso in carico, la Corte potrebbe invalidare il voto dello scorso 3 novembre e aprire la strada al secondo mandato di Trump. Inoltre, in questi ultimi mesi, sono emersi in modo sempre più evidente gli oscuri rapporti tra il candidato democratico e il Partito Comunista Cinese, testimoniati in particolare dalle e-mail emerse dal portatile di Hunter Biden e da un documento recentemente trapelato che rivelerrebbe i nomi di diversi infiltrati del PCC in importanti istituzioni e imprese occidentali.
Ciò che secondo Fulvio Grimaldi si prospetta con sempre maggiore probabilità è che gli Stati Uniti possano precipitare in un violentissimo scontro interno, una guerra civile dagli esiti imprevedibili, soprattutto se Trump dovesse riuscire a dimostrare i brogli ed essere quindi riconfermato alla Casa Bianca.
In un caso del genere, infatti, gli enormi poteri che sostengono Biden si giocherebbero il tutto per tutto per evitare una nuova presidenza Trump e gli esiti potrebbero essere assolutamente imprevedibili.