Il 17 dicembre 1980 la società Itavia emette il seguente comunicato stampa:
Le Commissioni d'inchiesta hanno stabilito che l'ipotesi del cedimento strutturale del DC9 è destituita di ogni fondamento, così come l'ipotesi di collisione in volo con altro velivolo si è rivelata non attendibile. La causa dell'incidente è stata pertanto circoscritta alle ipotesi di "missile" o "bomba a bordo". Peraltro di tali due ipotesi resta valida, sulla base dei rilevamenti operati, solo quella del missile.
La registrazione dei dati radar evidenzia, infatti, al momento dell'incidente, la manovra di intercettazione del DC9 da parte di un aereo militare. Le tracce radar immediatamente successive dimostrano che il DC9 si è disintegrato in più parti, repentinamente deviate a 90 gradi dalla rotta stabilizzata.
Le perizie mediche sulle salme dei passeggeri, attestano che si è verificato a bordo una "decompressione esplosiva". Inoltre la presenza di fosforo su una scheggia della struttura del carrello principale, ritrovato nel corpo di un passeggero, comprova che l'aereo è stato colpito da un ordigno bellico. Il quadro delle evidenze dell'incidente, pertanto, configura che l'aeromobile DC9 Itavia è stato colpito da un dispositivo bellico di origine attualmente ancora non dimostrabile con evidente proiezione dei rottami principali lungo la traiettoria seguita dall'aereo intercettore.
Erminio Amelio e Alessandro Benedetti, IH870 Il volo spezzato, Editori Riuniti pag. 69
Le Commissioni d'inchiesta hanno stabilito che l'ipotesi del cedimento strutturale del DC9 è destituita di ogni fondamento, così come l'ipotesi di collisione in volo con altro velivolo si è rivelata non attendibile. La causa dell'incidente è stata pertanto circoscritta alle ipotesi di "missile" o "bomba a bordo". Peraltro di tali due ipotesi resta valida, sulla base dei rilevamenti operati, solo quella del missile.
La registrazione dei dati radar evidenzia, infatti, al momento dell'incidente, la manovra di intercettazione del DC9 da parte di un aereo militare. Le tracce radar immediatamente successive dimostrano che il DC9 si è disintegrato in più parti, repentinamente deviate a 90 gradi dalla rotta stabilizzata.
Le perizie mediche sulle salme dei passeggeri, attestano che si è verificato a bordo una "decompressione esplosiva". Inoltre la presenza di fosforo su una scheggia della struttura del carrello principale, ritrovato nel corpo di un passeggero, comprova che l'aereo è stato colpito da un ordigno bellico. Il quadro delle evidenze dell'incidente, pertanto, configura che l'aeromobile DC9 Itavia è stato colpito da un dispositivo bellico di origine attualmente ancora non dimostrabile con evidente proiezione dei rottami principali lungo la traiettoria seguita dall'aereo intercettore.
Erminio Amelio e Alessandro Benedetti, IH870 Il volo spezzato, Editori Riuniti pag. 69
Quindi, pochi mesi dopo la strage, già si sapeva ciò che di essenziale c'era da sapere; "l'accertamento della verità" che ne seguì, fu solo depistaggio istituzionale!