sabato 4 settembre 2021

Rumor: restiamo uomini, non subiamo questa dittatura

Negli ultimi decenni, l’Europa è stata effettivamente unita, anche se non sul piano politico. Cos’è avvenuto, dagli anni ‘70 in poi? Il piano europeista iniziale, sia quello dei fondatori nascosti (occulti), sia quello dei realizzatori ufficiali, è stato considerevolmente modificato. Lo stesso politologo Giorgio Galli, che ha scritto insieme a me e a Loris Bagnara il libro “L’altra Europa”, ha offerto una serie di opinioni per interpretare le variazioni di percorso, svolte da quella “struttura interna” dell’Unione, negli ultimi tratti del secolo scorso e nei primi di quello attuale. Io stesso non ho mai smesso di pormi domande, ben sapendo che ci troviamo a che fare con qualcosa di molto elusivo, e a mio parere anche pericoloso, per la civiltà odierna. Sintetizzo: il piano politico di riorganizzazione dell’Occidente, che è la parte centrale della Struttura descritta da Maurice Schumann, sembra aver subito uno spostamento. Vi sono molti motivi per ritenere che quel piano sia stato revisionato, dopo che ha prevalso, nella Struttura, quel cosiddetto Contingente Americano. Il riferimento non è alla nazione statunitense, ma ai fautori dei liberismo.

Il liberismo proviene da una certa mentalità anglosassone: è piuttosto aggressivo, pervasivo. Questo ha ampliato e anche trasformato il progetto originario, realizzandone uno più vasto, che chiamerei “l’occidentalizzazione del mondo”. Un obiettivo raggiunto utilizzando il Paolo Rumorfattore dell’accentramento economico. Il progetto unionista autentico, che mirava solo all’area del Mediterraneo e voleva riprodurre una situazione arcaica, ha fatto un salto di livello: ha abbandonato l’Unione a se stessa. Attualmente non si rivolge più alle nazioni o alla politica: le scavalca, facendo leva espressamente sugli organismi finanziari globali. Il traguardo finale sembra essere una sorta di dittatura planetaria, condotta anche mediante computer “intelligenti”. In questa visione, gli Stati perdono influenza, e ne acquistano invece i super-Stati trasversali, ossia le alleanze capitalistiche mondiali. E’ quel processo che è stato chiamato Quarta Rivoluzione Industriale: consiste nel ridimensionamento della vita politica e sociale, nella centralizzazione del controllo del potere, nello svuotamento della mediazione politica e dei partiti.

Il considdetto Contingente Americano, nella Struttura segreta di cui Maurice Schumann parlò a mio padre (un network che deterrebbe il potere in modo ininterrotto, da qualcosa come 12.500 anni), ha realizzato l’occidentalizzazione del mondo utilizzando l’accentramento economico. L’ultimo obiettivo sarà realizzare un nuovo modello tecnologico centralizzato. Questa rivoluzione è realmente in corso, da decenni. Di fatto, la personalità di noi uomini è stata ampiamente limitata, negli ultimi decenni: dalla robotica e dall’accettazione passiva L'altra Europache ha livellato sia la conoscenza, sia l’espressione in termini umani. La globalizzazione economica sta ridisegnando il pianeta, e sta prendendo le redini della civiltà. E’ da temere una profonda disumanizzazione, contraria all’etica sociale per com’era uscita dalle Costituzioni moderne, che avevano come scopo l’umanesimo. Questa globalizzazione potrebbe consegnarci una società disgregata e una mera parvenza di democrazia, al servizio del grande capitale che governa il mondo, e non certo dell’uomo comune, dell’espressione umana.

Questo è veramente il più grave pericolo che l’umanità abbia incontrato. Ed è ancora più subdolo, perché si presenta con la parvenza del benessere e della sicurezza. E’ un momento di passaggio, in cui le persone dovrebbero stare attente. Sta succedendo qualcosa, dietro le nostre spalle, che non ci piacerà, domani (a me non piace neanche adesso). L’unica cosa che abbiamo è la mente, la nostra intelligenza: non buttiamola via. Ragioniamo con la nostra mente, e seguiamo l’istinto profondo che la natura ci ha dato: quello di capire ciò che accade, e interrogarci. Noi siamo uomini perché ci interroghiamo, perché siamo curiosi di capire. Se la massa perde questa facoltà, per correre dietro allo stipendio, siamo veramente finiti. Se invece rimaniamo attivi, con la nostra intelligenza, non potremo rimproverarci, domani, di essere stati lì a subire passivamente. Siamo uomini proprio perché non subiamo.

(Paolo Rumor, dichiarazioni rilasciate il 16 luglio 2021 nella trasmissione “L’altra Europa: organizzazioni segrete antiche“, con Loris Bagnara, sul canale YouTube “Facciamo Finta Che”, di Gianluca Lamberti. L’autore è il nipote di Mariano Rumor, per cinque volte a capo del governo italiano durante la Prima Repubblica. Il libro: Paolo Rumor, Giorgio Galli e Loris Bagnara, “L’altra Europa. Miti, congiure ed enigmi all’ombra dell’unificazione europea“, Panda edizioni, 370 pagine, euro 17.96)).

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