martedì 15 gennaio 2019

Magliano de' Marsi incontra Padre Fabio Pallotta, della missione italiana a Santiago de Compostela


Magliano de' Marsi incontra Padre Fabio Pallotta, della missione italiana a Santiago de Compostela  Marsicanews

Magliano de’ Marsi – Domenica 27 gennaio 2019 presso la chiesa parrocchiale di Santa Lucia a Magliano dei Marsi, i Padri e le Suore Guanelliani della missione Italiana a Santiago de Compostela organizzano per i pellegrini “l’incontro di ritorno”. 
Alle ore 11.00 sarà celebrata la Santa Messa ed alle ore 12.00 Padre Fabio Pallottaspiegherà : “il Portico della Gloria” di Santiago de Compostela. Santiago de Compostela è la città spagnola capoluogo della comunità autonoma della Galizia. La sua notorietà è dovuta al fatto che da oltre un millennio è, secondo la tradizione cristiana, sede delle spoglie mortali di Giacomo il Maggiore, apostolo di Gesù. Santiago di Compostela, e il famoso cammino del pellegrinaggio omonimo, sono stati dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1985. La città è luogo di peregrinazioni religiose di devoti provenienti da tutto il mondo. I Padri Guanelliani sono a Santiago dal 2010, nelle ultime due tappe del Cammino si occupano dei pellegrini ( circa 400/500 mila all’anno) ma soprattutto di quelli di lingua italiana, il secondo popolo a percorrere il cammino di Santiago, più numeroso dopo quello spagnolo. Padre Fabio Pallotta, Superiore della Missione dei Guanelliani a Santiago, sarà presente a Magliano il prossimo 27 gennaio presso la Chiesa di Santa Lucia per “l’incontro di ritorno”. Info e contatti : 348.8926522

lunedì 14 gennaio 2019

“Il terremoto della Marsica. Un racconto, una tragedia… (foto rare, testimonianze, i dati)” più 4 altro/i articolo/i


Il terremoto della Marsica. Un racconto, una tragedia… (foto rare, testimonianze, i dati) - Terre Marsicane
Posted: 14 Jan 2019 12:34 AM PST
Il terremoto della Marsica. Un racconto, una tragedia… (foto rare, testimonianze, i dati)  Terre Marsicane
Molti sono stati gli interventi di vari e autorevoli scrittori, studiosi e giornalisti che hanno scritto intorno alla catastrofica giornata del 13 Gennaio 1915 e molti ...

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Posted: 13 Jan 2019 03:36 PM PST
IL SINDACO Ai sensi dell'art. 7 del D.P.R. 8 settembre 2000, n. 299 e dell'art. 1, comma 400, lett. g) della Legge 27 dicembre 2013, n. 147
  RENDE NOTO che in occasione di tutte le consultazioni elettorali o referendarie, allo scopo di rilasciare, previa annotazione in apposito registro, le tessere elettorali non consegnate o i duplicati delle tessere in caso di deterioramento, esaurimento spazi, smarrimento o furto dell'originale, l'Ufficio elettorale comunale resta aperto nei due giorni antecedenti la consultazione dalle ore 9 alle ore 18 e nel giorno della votazione per tutta la durata delle operazioni di voto.

Ove, per qualsiasi motivo, non sia possibile il rilascio, la sostituzione o il rinnovo immediato della tessera o del duplicato, è consegnato all'elettore un attestato sostitutivo della tessera ai soli fini dell'esercizio del diritto di voto per quella consultazione.

Per ulteriori informazioni rivolgersi all'Ufficio elettorale comunale.
 
Posted: 13 Jan 2019 03:36 PM PST

IL SINDACO

Vista la Legge Regionale 2 aprile 2013 n. 9 recante "Norme per l'elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale" e successive modificazioni;

Visto l'art. 6 della legge 8 marzo 1989 n. 95, recante norme per l'istituzione dell'albo delle persone idonee all'ufficio di scrutatore di seggio elettorale, e successive modificazioni;

Visto l'art. 9 della legge 23 aprile 1976, n. 136, contenente norme sulla riduzione dei termini e sulla semplificazione del procedimento elettorale, e successive modificazioni;

Visto il decreto del Presidente Vicario della Giunta Regionale n. 72 del 21.09.2018 con il quale sono stati convocati per il giorno 10 febbraio 2019 i comizi elettorali per l'elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale;
 
RENDE NOTO

che la Commissione elettorale comunale è convocata nella sede del Comune in pubblica adunanza per il giorno 16 gennaio 2019, alle ore 16,00, per procedere alla nomina degli scrutatori che saranno destinati agli uffici elettorali di sezione per le elezioni regionali di domenica 10 febbraio 2019.

Magliano de' Marsi, addì 14 gennaio 2019

 
IL SINDACO
 
  Avv. Mariangela Amiconi
MAGLIANO DEI MARSI. IL TRADIZIONALE GIOCO DEL CACIO PASSA ANCHE TRA LE MANI DEI GIOVANI DEL LUOGO - Marsica Web
Posted: 13 Jan 2019 02:17 PM PST
MAGLIANO DEI MARSI – Un freddo pomeriggio domenicale è stato lo scenario in cui si è svolta un’interessante partita del tradizionale gioco del cacio nel cuore storico di Magliano dei Marsi. Protagonisti di questa sfida sono state due squadre composte da giovani sia del luogo e sia dei paesi limitrofi. La squadra numero 1 era composta da Daniele Allegritti, Antonio Di Girolamo e Andrea Belardinelli mentre la squadra numero 2 era composta da Fabrizio Maurizi, Giovanni Venditti e Antony Di Genova.


Dall’Appellaturo – luogo di partenza di questo gioco- entrambe le squadre hanno iniziato la loro personale sfida. Ogni giocatore con la propria cultura di provenienza, con la propria forza, con la loro fortuna ma soprattutto con una grande pazienza: ma tutti accomunati da una voglia di passare un pomeriggio diverso dal solito, all’insegna della riscoperta della tradizione locale.
«Giocare al gioco del cacio – afferma Antonio Di Girolamo detto Maccio – è una bellissima tradizione che ci è stata tramandata dai nostri antenati. Ciò che è stupendo, e che si può vedere specialmente nel sabato e nella domenica, è la partecipazione di ragazzi dai 15 anni in su inseme ad adulti ed anziani. E’ un dovere per noi giovani tramandare questo gioco, anche perché è bellissimo».
Tra un’errore, una risata e qualche momento in cui si è percepita una sana competizione agonistica, la partita si è sviluppata lungo il giro di Tornoterra. Tra gli sguardi, i consigli e qualche sfottò dei più grandi la partita è andata avanti per i due tiri canonici del gioco più il giro di bella o di rivincita.
«Questa è la seconda volta – afferma Giovanni Venditti giovane di Villa San Sebastiano – che gioco al gioco del cacio. Mi hanno coinvolto i miei amici ed io ogni volta partecipo molto volentieri. È abbastanza divertente e possiede il potere di creare un legame tra le persone, anche se qualche volta si discute: in fin dei conti è pur sempre un gioco».
Alla fine la partita è stata vinta dalla squadra numero 2, ma ciò non è tanto importante: ciò che è davvero fondamentale è che a vincere questa volta non è stata la tecnologia ma bensì la tradizione. Non a caso tale sfida si è svolta nel pomeriggio del 13 gennaio, una data che per i marsicani segna la fine di un mondo con annessa desolazione e tristezza, ma segna anche l’inizio di una nuova rinascita con una forte speranza per il futuro. Questa semplice sfida tra amici può dare un briciolo di speranza a tutti quelli che erroneamente pensano che i giovani non sono interessanti alle tradizioni del proprio paese: e si può ben affermare che per Magliano ed i suoi giovani la tradizione passa attraverso un tiro a cacio.
Alle 7:52 del 13 gennaio 1915, Silone: "S'è fatto d'improvviso una fitta nebbia…" - Marsicanews
Posted: 13 Jan 2019 02:17 PM PST
Alle 7:52 del 13 gennaio 1915, Silone: "S'è fatto d'improvviso una fitta nebbia…"  Marsicanews
Avezzano – Era la mattina del 13 gennaio 1915, alle 7 e 52 minuti e 43 secondi una violentissima scossa di magnitudo 7 della scala Richter seminò distruzione ...

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domenica 13 gennaio 2019

“QUANDO L’AVVOCATO TAVANI VENNE SALVATO DAL PATRETERNO”. MAGLIANO DEI MARSI, 13 GENNAIO 1915, STORIE DI UN TERREMOTO



Posted: 12 Jan 2019 03:35 PM PST
MAGLIANO DEI MARSI – Ci sono date ed eventi che rimangono impresse nel cuore della gente, quasi a voler indicare l’importanza ed il ricordo che viene dato ad esso. Per noi marsicani è il 13 gennaio 1915: una data che segna la fine tragica di un mondo ma nello stesso tempo traccia le linee di un nuova realtà. In questo articolo, grazie alla memoria storica del noto professor Rodolfo Tavani-Aloysi, vi racconteremo due episodi che hanno coinvolto due cittadini di Magliano: il giudice Pietro d’Alessandro-Tavani- padre del professor Tavani- ed il povero Zorro.
“Al mattino presto di buon’ora siamo arrivati a Magliano, un paesino pulito e fiorente di millecinquecento abitanti, situato su di un’altura isolata sotto il maestoso monte Velino e dal quale si gode una veduta ampia sui Campi Palentini. A Magliano le strade sono pulite, le case in buon ordine e stato; la piazza poi, un lato della quale è formata dal palazzo Masciarelli, è un esemplare perfetto di tranquillità proprietà feudale”. Queste sono le parole del noto viaggiatore e saggista inglese Edward Lear che visitò Magliano tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento. Era un paesino tranquillo, adagiato sulla collina dove spiccava il campanile della chiesa di Santa Lucia da qualche anno costruito. C’era il primo supermercato gestito dalla famiglia Gentile, era dotato di corrente elettrica, aveva una fornace di mattoni: anche l’arte era molto sviluppata, c’era il noto pittore Vincenzo Ciaciarelli. Nessuno immaginava che di li a poco tutto ciò di botto scomparisse: anche se, la popolazione di Magliano già aveva subito i danni del terremoto del febbraio del 1904 che non procurò morti, ma solo ingenti danni.

La storica facciata della chiesa di Santa Lucia

Pietro d’Alessandro-Tavani aveva 31 anni ed era giudice presso il tribunale di Avezzano e viveva nella sua casa che si trovava tra l’attuale Largo San Rocco e Via Petronilla Paolini. La mattina del 13 gennaio del 1915 si era svegliato di buon ora, pronto per una nuova giornata lavorativa. Pietro aveva il vizio del fumo, e non disdegnava una sigaretta di prima mattina: ma sua madre odiava che si fumasse all’interno dell’abitazione. Decise di fumare fuori dalla finestra e proprio in quel momento, erano le 7;52, andò in scena il terribile terremoto. L’avvocato crollò insieme alla sua prestigiosa abitazione e si ritrovò sepolto fino a metà corpo dalle macerie ed una trave del tetto. Era miracolosamente vivo. Non riuscì però a capire cosa fosse successo, ciò che rimaneva del paese era avvolto da una grande nube di polvere: quando sentì le urla, i pianti e la disperazione dei suoi concittadini capì benissimo la portata della tragedia. Passarono le ore e la nube si diradò e da un foro tra le macerie riuscì a scrutare una figura a lui conosciuta: tale Antonio Di Benedetto, detto “Glio Patreterno”. “Antò, Antò.. aiutame a uscì” urlò Pietro che non poteva muoversi vista la situazione. Antonio si fermò e riconosciuta la sua voce esclamò: “Oh, avvocà ecco sta!” e dopo aver assicurato che la sua famiglia, che viveva nella zona orma scomparsa detta Cauto lo andò a salvare. Pietro sopravvisse al sisma e più in la divenne anche sindaco della rinascente Magliano.
Una sorte meno fortunata toccò al povero Zorro, di cui il tempo ha cancellato nome e cognome. Egli era uno dei personaggi ruspanti che animava allegramente la vita del paese: non era sposato ed era dedito, oltre al duro lavoro, al bere molto vino. Viveva nella periferia di Magliano in una di quelle case legate alla tradizione contadina. Nella sua cantina aveva fatto montare una damigiana che gli bastava per un intero anno che riempiva del forte vino che si produceva nel paese. La mattina del 13 gennaio del 1915, era sceso in cantina, come faceva quotidianamente, per bere un po’ di quel vinello. La casa crollò e Zorro rimase sigillato dentro la cantina: ma lui non ebbe problemi, aveva il cibo ma soprattutto il suo vino. Le squadre di soccorso giunsero tardi nel luogo dove viveva Zorro e riuscirono a salvarlo: ma commisero un gesto sbagliato. Avendolo estratto dopo alcuni giorni non gli coprirono gli occhi con una benda: il povero Zorro, in la con gli anni, morì per una retinopatia qualche ora dopo che venne estratto vivo dai soccorritori.
In quella fredda mattina di 104 anni fa morirono 561 persone altre 60 ne morirono nei mesi successivi nei diversi ospedali d’Italia. Magliano fu privata di 621 dei suoi figli: nonostante ciò, il cuore testardo dei maglianesi ebbe la meglio e con il tempo ricostruì il paese. E’ un dovere al limite del sacro per noi Marsicani ricordare ciò che è successo in quella fredda mattina del 13 gennaio 1915: per onorare i morti, ricordare i sopravvissuti ma soprattutto quello di spronare le coscienze ad una maggiore prevenzione verso il rischio sismico.

The Magliano Weekly is out! Edition of 13 January 2019


Domenica 13 Gennaio
The Magliano Weekly
Il Settimanale di Magliano de' Marsi
Published by
malleani
13 January 2019
Politics Art & Entertainment Sports Health Leisure
Today's headline
"QUANDO L'AVVOCATO TAVANI VENNE SALVATO DAL PATRETERNO". MAGLIANO DEI MARSI, 13 GENNAIO 1915, STORIE DI UN TERREMOTO
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sabato 12 gennaio 2019

“UNA SFIDA GENERAZIONALE”. MAGLIANO ED I SUOI ANEDDOTI LEGATI ALL’ANTICO GIOCO DEL CACIO


Il professore, ex sindaco di Magliano dei Marsi, Giuseppe Di Girolamo mentre tira la pezza di formaggio

MAGLIANO DEI MARSI – Da qualche giorno il cuore antico del paese di Magliano è tornato a battere grazie all’antico gioco del cacio. Giovani e meno giovani, quotidianamente, passano un’oretta del loro tempo nel dimostrare la loro abilità a tale gioco; così da alimentare ancor di più la sua presenza nel tessuto sociale di Magliano. A tal proposito, Marsicaweb tramite le preziose parole del professor Rodolfo Tavani-Aloysi, vi vuole raccontare uno dei tanti aneddoti che si sono creati all’intero di tale gioco tradizionale. Un racconto che può sembrarci qualcosa di moderno: una sfida generazionale tra anziani e ragazzi.

Protagonista di questa storia è Filippo Senese alias “Glio Bersagliero” noto personaggio maglianese che era solito compiere gesti molto teatrali mentre giocava al gioco del cacio. Un giorno di carnevale di molti anni fa, una discussione tra alcuni giovani del paese e “Glio Bersagliero” si trasformò in una sfida. Alla squadra degli anziani c’era “Glio Bersagliero” e Antonio Morgante alias “Bardisse sr” che avevano tutti due all’incirca un’ottantina di anni; mentre nella squadra dei giovani c’era Gioacchino Cioni alias Compare Mazza e Rosario Fiorani parente del noto Conte di Bastono entrambi trentenni. Scelta la forma di formaggio- che a Magliano si chiama “pezza”- le due squadre, dall’Appellaturo il luogo di partenza di tale competizione si apprestavano ad iniziare. Ma una notizia così sensazionale non fu tralasciata dai maglianesi che accorsero numerosi. Via Petronilla Paolini – il giorno di “Tornoterra” dove si svolge il gioco- fu gremita di gente. Tutta quella gente che parlava e scherzava non andava giù al Bersagliere che era solito innervosirsi mentre giocava. Ma un ragazzino molto vivace, dopo aver chiamato a se altri bambini del paese cominciava a rivolgere le sue ironie al Bersagliere. Più di una volta andò avanti tale storia, finché, colto da una rabbia indescrivibile, “Glio Bersagliero” prese la pezza di formaggio e la lanciò verso il ragazzo, che miracolosamente non venne preso. Allora gli avversari, sapendo com’era il carattere del soggetto, dissero che quel tiro era valido: apriti cielo! “Glio Bersagliero” decise di concludere li la sua performance. Quando si calmarono le acque il gioco riprese regolarmente.
Ad un parte del tragitto, il team dei giovani “cecarono la pezza” – ovvero la pezza di formaggio non viene vista perché nascosta da un ostacolo fisso- e restarono li per molto tempo cercandola di vedere. Arrivò Antonio Bonanni, noto professore della scuola di avviamento affetto da una grave miopia: gettò uno sguardo e disse che la pezza si vedeva. “Glio Bersagliero”, si infurio e gli disse: “Ehi tu, ma che sta a dì? Quella pezza non la vedo ì che tengo per visto no binocolo, la vidi tu che si cecato?”. Il primo giro venne vinto dai giovani. Partito il secondo giro, iniziarono i problemi per i giovani che “cecarono” alcune pezze così da far andare avanti la squadra degli anziani. Ma nel secondo giro successe un altro evento che coinvolse “Glio Bersagliero” Davanti alla casa del noto artista maglianese Tommaso Di Lorenzo glio bersagliero incontrò un suo vecchio amico dei tempi della guerra, un tale Domenico Bruschi: dopo aver buttato la pezza per terra lo corse ad abbracciare. Gli avversari, vista la pezza buttata per terra, dissero che il tiro era valido: iniziò nuovamente la polemica. Il secondo giro venne vinto dagli anziani: in questi casi si fa il giro di bella o di rivincita, ma essendo notte venne rimandata al giorno seguente, il mercoledì delle ceneri. La sfida tra due generazioni di maglianesi venne vinta dalla squadra degli anziani con grande meraviglia del pubblico.
Le tradizione è l’anima immortale di un paese e tocca sempre mantenerla integra, anche se costa qualche fatica e qualche problema. Nel prossimo articolo dedicato a tale gioco, Marsicaweb vi spiegherà i termini e così si partecipa a tale gioco.
To see the article visit www.marsicaweb.it

venerdì 11 gennaio 2019

Il Corriere di Magliano is out! Edition of 11 gennaio 2019


Venerdì 11 Gennaio
Il Corriere di Magliano
Il quotidiano di Magliano de' Marsi, comune della Marsica nella provincia de L'Aquila, in Abruzzo.
Published by
malleani
11 gennaio 2019
Politics Art & Entertainment World Health Sports Leisure #monsignor #oroscopo
Today's headline
7 Settembre 1913: «Requiescat in pace! E' morta la Marsica di male sottile»
thumbnail www­.terremarsicane­.it - Nella prima metà del Novecento iniziò a consolidarsi nella Marsica quell'ondata di rinnovamenti che ebbero principio con la rivoluzione industriale, promossa da Alessandro Torlonia (principe del Fuci…
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giovedì 10 gennaio 2019

MAGLIANO DEI MARSI. RIEVOCATI I FATTI STORICI LEGATI AL XX OTTOBRE DEL 1860



MAGLIANO DEI MARSI. RIEVOCATI I FATTI STORICI LEGATI AL XX OTTOBRE DEL 1860 - Marsica Web
Posted: 10 Jan 2019 12:33 AM PST

MAGLIANO DEI MARSI – Nel pomeriggio di domenica 21 ottobre si è rinnovata, lungo le antiche strade di Magliano, la rievocazione storica che ricorda e fa rivivere i fatti che sono avvenuti in quel lontano 20 ottobre del 1860. Molti Maglianesi hanno partecipato attivamente a tale manifestazione vestendo ambiti che rimandavano al periodo storico in questione mentre altri maglianesi hanno goduto di tale spettacolo facendo compagnia a turisti incuriositi da questo evento.
La rievocazione storica è iniziata alle ore 16 con l’esibizione musicale del cantastorie maglianese Giuseppe Santoponte che, tramite la forza della musica, ha illustrato in modo quasi commuovente i fatti e le sensazioni della popolazione vissuti in quel XX ottobre. Dopo l’esibizione musicale il corteo storico si è sonodato tra via Massa D’Albe, Via Salamitrara, Via Santa Maria di Loreto per poi fermarsi lungo largo San Rocco e largo Amiconi. Lungo il tragitto si è potuto assistere a scene di vita quotidiana in dialetto maglianese e canti di vario genere. Una processione di donne maglianesi che hanno fatto sfilare un lungo ticolore è stato l’apripista di figuranti che hanno vestito i panni del conte Cavour, di Garibaldi, di Mazzini e del re Vittorio Emanuele II.
«Mi piace partecipare a tale rievocazione – afferma il maglianese Enzo Di Cristofano – perché, in qualche modo, riviviamo la nostra storia. Ed anche una buona occasione per socializzare sia tra noi maglianesi e sia con coloro che ci vengono a trovare».
Nell’attimo in cui il popolo entra nella maestosa chiesa di Santa Lucia, il cielo sopra Magliano si è aperto improvvisamente facendo scendere una copiosa pioggia così da limitare il regolare corso della rievocazione. «Sono passati più di 100 anni – dice il giovane parroco di Magliano durante l’omelia – da quando il nostro paese, affidandosi a Dio e alla fede, è stato salvato. In quel momento di forte pericolo ci si è affidati a Dio e alla fede e tutto è venuto di conseguenza».
Ma cos’è successo in quel lontano XX ottobre del 1860? La storia ci racconta di fede e di fuga, di coraggio e di viltà, delle scelte di un generale e di quel sogno così sacro. Magliano aveva votato l’ingresso nella grande realtà dell’unità d’Italia e questo non andava giù alle autorità borboniche. Una manipolo di soldati comandati dal generale prussiano La Grange si avviò verso Magliano con lo scopo di punirlo; vedendo ciò la guardia nazionale decise di darsela a gambe lasciando solo il popolo maglianese. L’unica cosa che fece il popolo di Magliano fu quello di affidarsi ai suoi santi protettori (la Madonna, i Santi Giovanni e Paolo, Santa Lucia e Sant’Antonio di Padova) in attesa di un miracolo quasi incerto. In quella stessa notte, il figlio di La Grande, di nome Adolfo- futuro ingegnere minerario- ebbe un sogno, li vide i santi protettori proteggere la città. Il giorno successivo, era il venti ottobre, il generale La Grande si trovò dinanzi al sogno che fece il figlio e da li si gridò al miracolo. Nella delibera comunale del 29 novembre del 1866 possiamo leggere le seguenti parole: «il pio sentimento di questi abitanti si è reso sacro e votivo il 20 ottobre del 1860, merita bene che in qualche modo raccomandando agli avvenire, ad incremento dell’amore dell’indipendenza italiana.»
Realtà o finzione? Non tocca a noi giudicare la storia ed il culto di un paese. Ma il senso di tale festività, per il Maglianese è molto profondo. E ce lo ricordano le parole di un grande personaggio di Magliano, il professore e sindaco Giuseppe Di Girolamo: «La festa del XX ottobre, quindi, vuole a noi ricordare un momento emblematico della nostra storia cittadina, in cui riconosciamo noi stessi e i nostri ideali e le nostre speranze, ma anche i nostri difetti, le nostre manchevolezze, una tappa fondamentale nella formazione della Magliano di oggi e che ci sia di sprone ad un più concreto vivere civile».