Al via i progetti MUN, la natura per superare le differenze
Posted: 16 Jun 2018 02:39 AM PDT
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Nuove offerte di lavoro ad Avezzano e nella Marsica. Ecco tutte le ...
Posted: 15 Jun 2018 09:05 AM PDT
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Magliano de' Marsi, comune della Marsica in provincia di L'Aquila (Unofficial Website)
lunedì 18 giugno 2018
“Al via i progetti MUN, la natura per superare le differenze” più 1 altro/i articolo/i
domenica 17 giugno 2018
The Magliano Weekly is out! Edition of 17 June 2018
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Il miglior modo per salvare il pianeta? Lasciate perdere carne e latticini
L’allevamento animale a scopo alimentare è una minaccia per tutte le forme di vita sulla Terra e la bistecca “allevata al naturale” è la peggiore di tutte.
Se gli esseri umani sopravviveranno a questo secolo o al prossimo, se altre forme di vita potranno coesistere insieme a noi, questo dipende sopratutto dal modo in cui mangiamo. Potremmo ridurre tutti gli altri nostri consumi praticamente a zero e tuttavia porteremmo ancora al collasso il nostro sistema, a meno di non cambiare le nostre abitudini alimentari.
Tutte le prove puntano ora in un’unica direzione: la transizione fondamentale dovrebbe riguardare il passaggio dalla dieta animale a quella vegetariana. Un lavoro pubblicato la settimana scorsa su Science dimostra che, anche se alcune produzioni di carni e latticini sono più dannose di altre, sono tutte quante più nocive per l’ecosistema della coltivazione delle proteine vegetali. Dallo studio emerge che l’allevamento animale impegna fino all’83% del terreno arabile mondiale, ma contribuisce solo per il 18% al nostro fabbisogno calorico. Una dieta basata su prodotti vegetali ridurrebbe del 76% l’utilizzo delle aree agricole e dimezzerebbe i gas serra e gli altri inquinanti prodotti dall’industria agroalimentare.
Questo è dovuto in parte all’estrema inefficienza dell’alimentazione animale tramite granaglie: la maggior parte del loro valore nutritivo si perde nella conversione da proteine vegetali a proteine animali. Questo rafforza la mia affermazione che, se volete mangiare meno soia, allora dovreste mangiare soia: il 93% della soia consumata (che contribuisce alladistruzione di foreste, savane e paludi) la troviamo (trasformata in proteine animali) nella carne, nei latticini, nelle uova e nel pesce, e la maggior parte di essa va perduta durante la conversione. Quando la mangiamo direttamente, è sufficiente molto meno terreno arabile per fornire la stessa quantità di proteine.
Ancora più dannosa è la carne “allevata al naturale”: l’impatto ambientale della conversione dell’erba a carne, ribadisce l’articolo, “è enorme, qualunque sia il metodo di produzione utilizzato oggi.” Questo perché occorre così tanta terra per ogni bistecca o braciola da pascolo. In tutto il mondo il terreno da pascolo è circa il doppio di quello destinato alla produzione agricola, ma fornisce solo l’1,2% delle proteine di cui ci nutriamo. Anche se molti di questi pascoli non possono essere utilizzati per la produzione agricola, possono essere però usati per la rinaturalizzazione, permettendo il recupero di molti ricchi ecosistemi distrutti dall’allevamento animale, assorbendo l’anidride carbonica dall’atmosfera, proteggendo i bacini idrici e fermando sul nascere la sesta grande estinzione. Il terreno che dovrebbe essere riservato alla conservazione della vita umana e di tutti gli altri esseri viventi del pianeta è ora utilizzato per produrre un minuscolo quantitativo di carne.
Ogni volta che sollevo il problema cruciale della resa per ettaro, vengo colpito con un fuoco di sbarramento di insulti e vituperi. Ma non me la sto prendendo con gli allevatori, faccio solo notare che i conti non tornano. Non possiamo sfamare la crescente popolazione mondiale e neppure proteggere le diverse forme di vita con l’allevamento animale. Carne e latticini sono una stravaganza che non possiamo più permetterci.
Non c’è modo di uscirne. Quelli che affermano che i sistemi di allevamento “rigenerativi” o “olistici” imitano la natura si ingannano da soli. Si basano sulle recinzioni, mentre in natura gli erbivori selvatici si muovono liberamente, spesso su grandi distanze. Escludono o eliminano i predatori, che sono essenziali al buon funzionamento di tutti gli ecosistemi. Tendono ad eliminare i germogli vegetali e fanno in modo che venga a mancare quel complicato mosaico di vegetazione arborea, tipico di molti ecosistemi naturali, essenziale per l’esistenza di una grande varietà di vita animale.
L’allevamento industriale esige attacchi sempre più grandi al mondo vivente. Guardate al massacro dei tassi in Gran Bretagna, che ora, grazie alle richieste sbagliate dei produttori lattero-caseari, si sta espandendo in tutto il paese. La gente mi chiede come giustificherei il ritorno dei lupi, sapendo che ucciderebbero qualche pecora. Io chiedo loro come giustificano l’eradicazione dei lupi e di tanta altra fauna selvatica per far posto alle pecore. L’azione più importante che possiamo fare a favore dell’ambiente è ridurre l’entità del territorio utilizzato dall’allevamento.
A meno che non siate in grado di cucinare bene, e molte persone non hanno le capacità e neppure lo spazio per farlo, una dieta vegetariana può essere noiosa o costosa. Abbiamo bisogno di pasti pronti vegani migliori, più economici e di semplici sostitutivi della carne. Il passo importante verrà con la produzione industriale di carne artificiale. Ci sono molte obiezioni. La prima è che l’idea di una carne artificiale è disgustosa. Se la pensate così, vi invito a dare un’occhiata a come i vostri salsicciotti, hamburgher e bocconcini di pollo vengono attualmente allevati, macellati e trattati. Avendo lavorato in un allevamento intensivo di suini, ho una certa conoscenza di tutto quello che potrebbe sembrare disgustoso.
La seconda obiezione è che la carne sintetica pregiudica la produzione locale di cibo. Forse quelli che fanno affermazioni di questo genere non sanno da dove arriva il mangime per animali. Far passare della soia argentina attraverso un maiale delle vostre parti non la rende di certo più “locale” di quella destinata direttamente all’alimentazione umana. La terza obiezione è più seria: la carne artificiale si presta alla concentrazione industriale. Di nuovo, l’industria dei mangimi animali (e, in modo sempre crescente, la zootecnia) è diventata preda dei grandi complessi di imprese. Ma dovremmo lottare per far sì che la carne sintetica non segua la stessa strada: in questo settore, come in altri, abbiamo bisogno di severe leggi anti-trust.
Questa potrebbe anche essere l’opportunità per rompere la nostra totale dipendenza dai fertilizzanti azotati sintetici. Tradizionalmente, la produzione agricola e l’allevamento animale si integravano tramite dall’utilizzo del letame. L’abbandono di questo sistema ha portato ad una riduzione della fertilità del suolo. Lo sviluppo dei fertilizzanti industriali ci ha salvato dalla carestia, ma con un costo ambientale assai salato. Al giorno d’oggi, il legame fra bestiame e territorio è saltato quasi ovunque: i campi vengono coltivati tramite prodotti chimici industriali, mentre le deiezioni animali si accumulano, inutilizzate, in lagune puzzolenti, distruggono i fiumi e creano zone morte nei mari. Nel suolo, tutto questo rischia di accelerare la resistenza agli antibiotici.
Passando ad una dieta di tipo vegetale, instaureremmo una sinergia positiva. La maggior parte delle coltivazioni ad alto contenuto proteico, piselli e fagioli, catturano l’azoto dall’atmosfera, si autofertilizzano ed aumentano nel terreno la concentrazione dell’azoto, che può così essere utilizzato dalle coltivazioni successive, come cereali o piante oleaginose. Anche se il passaggio alle proteine vegetali difficilmente potrà eliminare la necessità, a livello mondiale, dei fertilizzanti artificiali, il lavoro pionieristico dei bioagricoltori vegani, che utilizzano solo compost a base di vegetali (e il meno possibile di fertilizzanti di altro tipo) dovrebbe essere sostenuto da studi che le autorità non sono, a tutt’oggi, riuscite a finanziare.
Ovviamente, tutta l’industria dell’allevamento si opporrà ad una cosa del genere, usando quelle immagini bucoliche e quelle fantasie pastorali con cui ci hanno infinocchiato per così tanto tempo. Ma non possono costrigerci a mangiare la carne. La scelta dobbiamo farla noi. Ogni anno che passa diventa sempre più facile.
George Monbiot
Fonte: www.theguardian.com
Tradotto da Markus per www.comedonchisciotte.org
sabato 16 giugno 2018
Il Corriere di Magliano is out! Edition of 16 giugno 2018
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“Nuova Carta d'Identità Elettronica (C.I.E.)” più 3 altro/i articolo/i
Posted: 15 Jun 2018 04:07 AM PDT
SI RENDE NOTO
che con legge n. 125 del 06.08.2015: "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 19 giugno 2015, n.78, recante disposizioni urgenti in materia di enti territoriali" – G.U. Serie Generale n. 188 del 14.08.2015 – Suppl. Ordinario n. 49", è stata introdotta la nuova Carta di Identità Elettronica (CIE). Questo nuovo documento di riconoscimento andrà a sostituire progressivamente ed integralmente i vecchi modelli di carta di identità attualmente in vigore.
La data prevista per l'emissione del nuovo documento per il nostro Comune sarà il 2 luglio 2018. Da questa data non saranno più rilasciate Carte d'Identità cartacee.Si precisa che le carte di identità cartacee ancora valide, continueranno ad esserlo fino alla naturale scadenza indicata sul documento stesso, per poi essere sostituite dal nuovo modello di CIE. Il nuovo sistema prevede che gli uffici anagrafici, previa prenotazione, acquisiscano dal cittadino ed inseriscano nel sistema informativo le impronte digitali, la firma, la foto; sarà l'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS) a produrre il documento di identità ed a spedirlo entro sei giorni lavorativi all'indirizzo indicato dal cittadino. In alternativa sarà possibile farsi spedire il documento in Comune, dove potrà essere ritirato appena disponibile. Per il rilascio della nuova CIE è obbligatoria l'acquisizione delle impronte digitali per i cittadini di età pari o superiore ad anni 12. Il dato è criptato e l'accesso alle impronte è consentito alle sole forze di polizia e di frontiera. Il costo della carta d'identità elettronica è stato rideterminato con delibera di G.C. n. 35 del 20/3/2018 in €. 22,00 (dati dalla somma di €. 4,95 di diritto fisso, €. 0,26 diritto di segreteria, più 16,79 che il Comune dovrà versare allo Stato a titolo di rimborso dei costi che sosterrà la Zecca per la stampa e l'invio al cittadino). Il costo del duplicato in caso di smarrimento sarà invece pari ad €. 27,00.
ATTENZIONE
La nuova carta di identità elettronica (che quindi a decorrere dal 02 luglio 2018 sarà l'unico modello richiedibile), ha un procedimento di rilascio diverso per tempi, costi e modalità rispetto a quello attualmente in vigore, pertanto, al fine di evitare spiacevoli inconvenienti, si invitano i cittadini a controllare con sufficiente anticipo la data di scadenza del documento attualmente in loro possesso.
Magliano de' Marsi, 15 giugno 2018 Il Sindaco Avv. Mariangela Amiconi | ||||
Magliano: mese Mariano al Ravone. Fedeli in preghiera all'alba in ...
Posted: 14 Jun 2018 05:01 PM PDT
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Bollettino di criticità del giorno 14 giugno 2018
Posted: 14 Jun 2018 10:39 AM PDT
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Posted: 14 Jun 2018 06:57 AM PDT
Avviso pubblico per l'affidamento dell'impianto sportivo comunale. Scadenza domana il 28.06.2018 ore 12,00. Documenti e modelli domanda nel link.
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venerdì 15 giugno 2018
Un avezzanese tra gli arrestati nell’operazione anticorruzione per il nuovo stadio della Roma
Avezzano. C’è anche un avezzanese tra gli arrestati nell’operazione anticorruzione per la realizzazione del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. Si tratta di Nabor Zaffiri, classe 1977, collaboratore di Parnasi nel ruolo di avvocato aziendale dell’omonimo gruppo imprenditoriale. Per i nove arrestati, di cui 6 in carcere e 3 ai domiciliari, l’accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione.
Gli arrestati: Insieme all’avvocato avezzanese sono finiti in carcere l’imprenditore Luca Parnasi, e i suoi collaboratori più fidati: Luca Caporilli, Simone Contasta di Chieti, Gianluca Talone (commercialista) e Giulio Mangosi. Ai domiciliari sono finiti: Adriano Palozzi, Michele Civita e Luca Lanzalone. Tra i 27 indagati ci sono i capigruppo in Campidoglio Paolo Ferrara (M5S) e Davide Bordoni (Fi). (f.d.m.)
giovedì 14 giugno 2018
LUCIANA RICCARDI / LA “GIUSTIZIA” UCCIDE ANCORA
Oggi (13 giugno) la giustizia muore. Si spegne Luciana Riccardi, la madre di Ilaria Alpi, uccisa 24 anni fa a Mogadiscio.
Uccisa, insieme al collega giornalista Miran Hrovatin, dallo Stato. Ormai lo sappiamo, e lo ha confermato la sentenza pronunciata da un giudice che non si trova a Berlino, ma a Perugia.
Nonostante questo la procura di Roma qualche giorno fa, l’8 giugno, ha chiesto per l’ennesima volta l’archiviazione del caso.
Per questo Luciana Riccardi muore. Il suo cuore si è arreso dopo 24 anni di lotte e tribolazioni quotidiane. Impegnata a combattere contro i muri di gomma innalzati dalle Istituzioni massime.
Ha ricevuto inutili promesse di “far luce” dal capo dello Stato Sergio Mattarella. Ha ricevuto l’insulto delle parole pronunciate dal procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone, “signora, mi dica lei, chi vuole che le interroghi?”.
E invece Pignatone giorni fa le ha sbattuto ancora una volta la porta in faccia, firmando la richiesta di archiviazione tombale con la pm Elisabetta Ceniccola.
Per questo muore, dopo sua figlia Ilaria, la madre Luciana. Muore uccisa dalla giustizia che non c’è, sparita dalla circolazione. Anzi, in prima fila per depistare, coprire assassini e mandanti, oltraggiare i morti, ucciderli per una seconda e caso mai una terza volta.
Per sbattere in galera innocenti e fottersene: perchè la Kasta possa crescere come un’orrenda metastasi sul corpo martoriato dell’Italia.
Ilaria e Luciana vivono dentro di noi. E per quanto potranno consentire le nostre forze lotteremo fino in fondo per loro. E per la Giustizia in cui credevano.
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