A guardarla, stamattina, l’infiorata è un arcobaleno di trucioli. Posso vedere quel che sarebbe stata, se non avesse soffiato tutto quel vento, nei visi stanchi delle persone che stanotte hanno lavorato alacremente per poi vedersi spazzare via- letteralmente - l’impegno di una notte insonne.
Lo scatto che mostra quest’impegno è di Giovanni Ares Lo Re, che con i suoi scatti insieme a ‘’La Marsica dietro un obiettivo’’, con molti altri fotografi locali si impegna per valorizzare al meglio il nostro territorio.
Eppure, a Magliano, oggi l’entusiasmo è quello di chi, al di là del vento, sa di aver ancora una volta onorato una delle tradizioni più belle e più sentite che il paese abbia. Il direttore artistico della manifestazione, Adelmo di Felice, ha voluto che fossero ben esposti, ai lati del lungo tappeto colorato, i leggii dei bozzetti di quello che sarebbe stato.
Se tanto lavoro è andato perduto, qualcosa è rimasto. Il primo quadro, raffigurante la trinità, è stato eseguito con un materiale diverso dal solito, poiché è stato utilizzato il sale.
In molti comuni italiani, come per esempio Noto, cittadina siciliana, esiste una versione estiva dell’infiorata che utilizza proprio il sale per effettuare i quadri. L’opera vede utilizzati i cristalli di sale al posto dei petali, con un impatto forte. I colori del sale infatti, si illuminano non appena la luce li tocca, con un nuovo effetto ottico rispetto ai petali o ai trucioli.
Con qualsiasi materiale continuerà ad essere eseguita l’infiorata, rimane una delle notti più belle di Magliano. I colori, l’atmosfera allegra, il comitato feste in giro, i bambini, il conoscersi tutti e soprattutto il ri-conoscersi in un’usanza che da trent’anni fa parte dell’identità del paese. Ecco, queste sono cose che non potranno mai essere spazzate via.