sabato 23 febbraio 2019

“Proiezione del documentario storico sulla Battaglia di Tagliacozzo - Terre Marsicane” più 1 altro/i articolo/i


Posted: 22 Feb 2019 02:06 PM PST

L'associazione GRUPPO VOLONTARI MAGLIANO DE’ MARSI ONLUS avente sede a Magliano de’ Marsi (AQ) in VIA S. MARIA DI LORETO n. 8 con codice fiscale 90034700667, COMUNICA ai sensi della Legge n. 124/2017, comma 125-129 dell'art.1 di avere ricevuto nell’anno 2018 le somme documentate nel file che è possibile scaricare per mezzo del seguente link: …
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Proiezione del documentario storico sulla Battaglia di Tagliacozzo - Terre Marsicane

Posted: 22 Feb 2019 04:21 AM PST
Proiezione del documentario storico sulla Battaglia di Tagliacozzo  Terre Marsicane

Avezzano – Nell’anno di celebrazioni del 750° Anniversario dalla Battaglia di Tagliacozzo, avvenuta nel 1268 presso i Piani Palentini tra gli eserciti di Corradino di Svevia e Carlo d’Angiò, Domenica 24 febbraio 2019, dalle ore 18:00 in poi, avrà luogo presso il Teatro parrocchiale di San Rocco, in via Aquila ad Avezzano, la proiezione del documentario storico “La Battaglia di Tagliacozzo”.
Della durata di un’ora, l’audiovisivo inizia con un inquadramento storico dell’Italia del XIII secolo, seguono le divulgazioni della dinastia di Svevia (Hohenstaufen) e d’Angiò. Un ampio spazio è poi dedicato alla figura di Corradino e alla sua breve adolescenza. La parte centrale del documentario riguarda lo scontro avvenuto il 23 agosto 1268 presso i Piani Palentini nord, nel triangolo Magliano, Cappelle, Scurcola, dove l’Autore ha svolto ispezioni analitiche, sopralluoghi e girato video.
Quindi seguiremo Corradino nella sua fuga verso il mare Tirreno, il suo arresto a torre Astura presso Nettuno, il trasferimento in catene a Napoli e la fine terribile a cui lo destinò Carlo d’Angiò, sordo alle suppliche della madre di Corradino Elisabetta Wittelsbach di Baviera e dell’Arcivescovo di Napoli. Seguirà quindi il resoconto dell’Italia sottomessa a Carlo d’Angiò e venti anni dopo, la liberazione della Sicilia grazie ai Vespri Siciliani e l’allontanamento progressivo dei d’Angiò dalla Sicilia e dal resto del meridione italiano.
L’Autore esprime un sincero ringraziamento al Parroco di San Rocco, don Adriano Principe per aver permesso e coordinato l’evento. Il documentario è prodotto da Velino audiovisivi. Ingresso libero.

giovedì 21 febbraio 2019

Nasce a Massa d'Albe l'ambulatorio amico, medici ed ex primari a servizio della collettività


Magliano de' Marsi
NOTIZIE

Nasce a Massa d'Albe l'ambulatorio amico, medici ed ex primari a servizio della collettività

...il sindaco di Ovindoli e neo eletto consigliere regionale Simone Angelosante, il sindaco di Magliano de’ Marsi Mariangela Amiconi, il sindaco di Scurcola Marsicana Maria Olimpia Morgante, il vicesindaco di Celano Ezio Ciciotti, il sindaco Nazzareno Lucci e i consiglieri comunali di Massa D’Albe...
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mercoledì 20 febbraio 2019

Il Corriere di Magliano is out! Edition of 20 febbraio 2019


Mercoledì 20 Febbraio
Il Corriere di Magliano
Il quotidiano di Magliano de' Marsi, comune della Marsica nella provincia de L'Aquila, in Abruzzo.
Published by
malleani
20 febbraio 2019
Politics Art & Entertainment World Health Leisure Education #abruzzo #leiene
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CHI VOLEVA VENDERE L'ORO DEGLI ITALIANI? ROMANO PRODI !!!
thumbnail scenarieconomici­.it - Girando nel web abbiamo ripescato un interessante articolo del 20007 che, edito dal Figaro, parlava dell'oro degli italiani custodito presso la Banca d'Italia. Potete leggere tutto l'articolo a quest…
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martedì 19 febbraio 2019

Pedofilia e abusi, come uscire dall’«11 settembre» ecclesiale?


Quel che è venuto alla luce in varie parti del mondo a partire dal 2002 ha determinato una serie di scosse telluriche in tante diocesi e conferenze episcopali. La necessitàdi una conversione profonda e di un cambiamento di rotta. Il summit in Vaticano dal 21 al 24 febbraio.


Abusi su bambini e ragazzi da parte di preti e religiosi. Abusi a centinaia, a migliaia. Praticamente sempre coperti, insabbiati, non denunciati. Permettendo così all’abusatore di continuare a delinquere. «L’11 settembre della Chiesa» l’ha definito chi certo non può essere considerato un catastrofista: l’arcivescovo Georg Gänswein, già segretario di Benedetto XVI. Lo scandalo della pedofilia paragonato al grande attacco terroristico del 2001 agli Stati Uniti. In altri termini, un evento spartiacque, dopo il quale nulla potrà essere come prima. Esagerato?
Nella prospettiva di un comune fedele italiano, forse sì. Quel che è venuto alla luce dal 2002, con l’inchiesta del quotidiano «Boston Globe» (raccontata nel film Spotlight, vincitore dell’Oscar), in poi ha determinato una serie di scosse telluriche in molte diocesi e conferenze episcopali. Ha abbattuto vescovi, arcivescovi e cardinali; ha mandato in bancarotta Chiese locali; Usa, Belgio, Austria, Australia, Irlanda, Cile… immaginate – è un incubo che non si concretizzerà, ma utile per provare a comprendere lo sconcerto di una comunità ecclesiale – che tutti i vescovi italiani vengano rimossi, com’è accaduto di recente in Cile, per il loro silenzio sui casi di pedofilia, coperti, insabbiati, silenziati. Una tragedia. Che non riguarda solo né principalmente i singoli protagonisti, ma la credibilità della Chiesa. Il suo annuncio. Il Vangelo.
Come uscire dall’11 settembre ecclesiale? Nessuna guerra, se non interiore alla ricerca del male da estirpare. Ma una conversione sì. Un esercizio di sincerità – persino «spietato» – sì. E la ricerca di un cambiamento di rotta. Perché alla diagnosi deve sempre seguire la terapia. E questa che colpisce la Chiesa non è una banale febbriciattola.
Per questo motivo nell’agosto scorso papa Francesco ha scritto una «Lettera al popolo di Dio» (a tutti i battezzati, nessuno escluso, perché un peccato grave di alcuni membri riguarda l’intero corpo e nessuno può chiamarsi fuori) e ha convocato dal 21 al 24 febbraio in Vaticano un summit, a cui parteciperanno i presidenti delle Conferenze episcopali nazionali e i capi dei dicasteri.
«La prima regola per guarire è accettare di essere malati». E la malattia che esplode oggi ha origini antiche. La prima denuncia formale risale addirittura al 1051 a opera di Pier Damiani. Senza conseguenze. I Papi dell’epoca, come Gregorio VII, intervengono per arginare la corruzione del clero, ma ignorano la pedofilia. Emblematica ma tristissima è la vicenda di Giuseppe Calasanzio, fondatore degli Scolopi. La Controriforma è fatta di ombre e luci. Calasanzio è una luce che forze oscure tentano di spegnere. Venuto a sapere senza ombra di dubbio che un suo confratello, Giuseppe Cherubini, abusa degli alunni («orchi in tonaca e saio»), lo rimuove. Ma Cherubini gode di potenti protezioni in Vaticano. Calasanzio viene a sua volta inquisito e imprigionato. Basta poco, a quel tempo, anche solo la frequentazione di Galileo… Chi prende il suo posto a capo degli Scolopi? Cherubini, l’orco. Calasanzio sarà riabilitato e canonizzato. Ma l’episodio rimane.
di Umberto Folena

domenica 17 febbraio 2019

The Magliano Weekly is out! Edition of 17 February 2019


Domenica 17 Febbraio
The Magliano Weekly
Il Settimanale di Magliano de' Marsi
Published by
malleani
17 February 2019
Leisure Environment Art & Entertainment Politics
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Bollettino di criticità del giorno 16 febbraio 2019-AllarMeteo
thumbnail allarmeteo­.regione­.abruzzo­.it - Premesso che non sono in corso avvisi per l'Abruzzo; Dalle ore 14:00 alle ore 24:00 di Sabato 16 Febbraio 2019 Prot. prov. N 3023 del 16 Febbraio 2019 DATA EMISSIONE MODULO 16 Febbraio 2019 Il Sistem…
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sabato 16 febbraio 2019

USTICA / BONFIETTI: LA FRANCIA TIRI FUORI LA VERITA’


A quasi 40 anni dalla tragedia di Ustica che nel 1980 provocò la morte di 81 innocenti, continua la penosa odissea dei familiari delle vittime.
Lo Stato continua ad essere un muro di gomma: come è successo per le indagini e i vari processi, così anche sul fronte dei risarcimenti negati. L'ultimo caso è quello della moglie e dei tre figli di Carlo Parrinello. La giustizia civile ha stabilito un risarcimento da 1 milione 990 mila euro, di cui i ministeri della Difesa e dei Trasporti fino ad oggi hanno pagato solo 430 mila euro. Per la restante parte fanno orecchie da mercante e non vogliono sganciare altri euro.

La famiglia, a questo punto, ha attivato una ovvia procedura giudiziaria, notificando ai due dicasteri  una serie di pignoramenti, anche presso terzi (vale a dire ad alcuni debitori della Difesa e dei Trasporti).

Perchè si oppongono al pagamento? Secondo l'avvocatura dello Stato quello che è stato pagato basta e avanza (nonostante vi sia una sentenza ad hoc), visto che alla famiglia viene versato un assegno mensile di 1.600 euro. Motivo per cui bisogna ricalcolare tutto, ovvero sottrarre a quell'ammontare ancora dovuto tutte le mensilità che potranno in via teorica essere percepite fino al compimento dei 75 anni di età di ciascun componente del nucleo familiare.
Aritmetiche di Stato…

Su un altro fronte, la storica presidente del comitato che raggruppa i familiari delle vittime, l'ex deputata del Pd Daria Bonfietti, fa un appello al governo: non chiedete alla Francia solo l'estradizione dei terroristi che da decenni ospita, ma anche di dire finalmente la verità sulla strage di Ustica. Una verità – rammenta Bonfietti – che perfino l'ex capo di Stato Francesco Cossiga nel 2008 parzialmente svelò, indicando la pista della "portaerei francese" dalla quale partì il missile che abbattè il DC9 Itavia con gli 81 innocenti a bordo.

Una pista che addirittura nel 1991 l'allora parlamentare del PSI, Franco Piro, in un'intervista aveva rivelato alla Voce. Secondo Piro si trattava della portaerei Clemanceau.
E tre anni fa un documentario di Canal Plus ha ribadito tutte le circostanze.
Come mai, fino ad oggi, la Francia ha coperto e depistato? Sciocche e spesso infantili polemiche a parte, non sarebbe il caso di chiedere ai francesi qualcosa di serio, ossia la verità sugli 81 morti di Ustica?

Nel prossimo incontro sbandierato da Matteo Salvini sia con l'ambasciatore "di rientro" da Parigi che nel meeting con il collega francese degli Interni, non varrebbe la pena, in quell'occasione, far la voce grossa e pretendere dai transalpini carte & documenti su Ustica?

In apertura Daria Bonfietti

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