"Morto un Papa se ne fa un altro", recita un vecchio detto popolare e nell'era moderna si scommette anche sul "toto nome" del prossimo inquilino vaticano. In ballo non c'è solo l'aspetto spirituale, che sicuramente interessa i fedeli, ma ci sono anche aspetti meramente politici che si innestano in un mondo che sta cambiando a gran velocità. Il successore di Francesco sarà un conservatore o un progressista? Sarà più vicino a Trump o farà gli interessi di Bruxelles? Tante le domande, considerando che l'Ue continua a sponsorizzare la guerra, nonostante piccole battute d'arresto e la pace in Ucraina sembra essersi fermata nelle praterie della Crimea. Buona lettura.
PRIMO PIANO
Dalla sede vacante al Conclave: ecco cosa succede dopo la morte del Papa
di Giuliana Radice
La morte del pontefice Jorge Mario Bergoglio, avvenuta alle 7.35 del 21 aprile 2025 ha dato il via alle procedure di passaggio che porteranno dalle esequie di Francesco alla convocazione del Conclave per l'elezione del suo successore.
Poco meno di un anno fa fu lo stesso Bergoglio a mettere mano al testo dell'Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, riconducendo le procedure ad uno stile ritenuto più sobrio.Continua a leggere >
Riarmo illegittimo – l'eurocamera contro von der Leyen
di Andrea Tomasi
Cartellino giallo per Ursula von der Leyen. La commissione giuridica del Parlamento europeo boccia il piano della Commissione europea. Questione di forma e di sostanza. Il criticatissimo progetto di investimenti in armi (più di 800 miliardi) subisce una battuta d'arresto.
L'investimento annunciato nei giorni in cui gli Stati Uniti erano impegnati in intense trattative di pace con l'Ucraina (oggi in parte arenate) si sarebbe dovuto fare solo dopo l'approvazione del Parlamento, dopo un passaggio allo scanner della democrazia: un passaggio nello spazio istituzionale dove effettivamente i cittadini europei sono rappresentati. Continua a leggere >
CRONACA
Ritorno alle armi: preoccupazione ad Anagni. "Ci rendono obiettivo sensibile"
di Miriam Gualandi
Da città dei papi a città degli esplosivi? È il timore dei cittadini di Anagni, centro storico pochi chilometri fuori Roma, dove è stato presentato un progetto per l'ampliamento e la riconversione della ex Winchester nella produzione di nitrogelatina, un composto semisolido usato nella produzione di dinamite.
Progetto che, lamentano i cittadini, è stato oscurato in molte sue parti, presumibilmente a causa del segreto militare e senza coinvolgere la società civile nonostante la possibile pericolosità del sito. Continua a leggere >
GUERRA
Russia-Ucraina, trattativa arenata sulla Crimea
di Elisabetta Barbadoro
Il principale ostacolo al raggiungimento di un accordo di pace in Ucraina, in questa fase di negoziati, è il governo di Kiev. Lo ha fatto capire in modo chiaro il presidente degli Stati Uniti.
Il riferimento è al rifiuto del presidente ucraino di riconoscere la Crimea come territorio russo, uno dei punti centrali di quella che è stata definita l'"offerta finale" di Trump, una proposta definitiva di accordo che però per ora è stata accettata solo dalla Russia, con l'Unione europea ostinata nel ribadire sostegno a Kiev a costo di ostacolare i negoziati.Continua a leggere >
"La situazione per l'Ucraina è disastrosa"
– Donald Trump
ESTERI
"Impara a sparare e uccidere in tre settimane": la prima pagina shock in Germania
di Arianna Graziato
"Impara a sparare e uccidere in tre settimane". È questa l'apertura del quotidiano scandalistico Berliner Kurier, che offre in prima pagina pubblicità al centro riservisti.
La pubblicazione è recente, del 16 aprile, e non è la sola. Fa infatti coda ad altrettanti articoli pubblicati sul tema in Germania, dallo Spiegel al Berliner Zeitung.
Questi hanno dedicato numerose righe all'Area di addestramento di Lehnin, centro militare che propone corsi per civili da seguire "parallelamente al lavoro". Continua a leggere >
Checché se ne dica e con grande scorno della sinistra più accanita, per una volta bisogna essere intellettualmente onesti: l'Italia fa un'ottima figura al livello internazionale, con una Meloni in grande spolvero che tiene banco e parla un inglese impeccabile, cosa non da poco visti i precedenti. L'incontro con Trump è un successo anche agli occhi di Bruxelles, che tira un sospiro di sollievo: la pecorella Italia è ancora nell'ovile. Insomma, un colpo al cerchio e uno alla botte, sperando che l'obiettivo di Giorgia sia ottenere investimenti dagli Usa e allentare il giogo Ue sulle politiche migratorie usando l'arma della diplomazia. Buona lettura.
PRIMO PIANO
Meloni conquista l'America: gas e spesa militare moneta di scambio?
di Miriam Gualandi
Giorgia Meloni torna a Roma incassando i complimenti della stampa estera e anche di parte di quella nostrana per l'incontro con Donald Trump, a cui ha strappato la promessa di una visita ufficiale nel nostro Paese, dove considererà di incontrare anche l'Europa.
Checché se ne dica, l'Italia in queste ore è un crocevia di delicati incontri istituzionali: J.D Vance è atterrato proprio in queste ore a Roma, sabato la Capitale ospiterà il secondo round di negoziati sul nucleare tra Usa e Iran. C'è da chiedersi cosa daremo in cambio e cosa otterremo da questo ruolo di primo piano.
"L'Italia dovrà aumentare le sue importazioni di energia"
– Giorgia Meloni
POLITICA
PD, M5S e Verdi presentano mozione per riconoscimento della Palestina. Conte: "Sistematico sterminio"
di Giulia Bertotto
Il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra hanno presentato il 15 aprile, una mozione unitaria per ristabilire il diritto internazionale in Palestina, suddivisa in 9 punti.
Al primo c'è il riconoscimento della sovranità dello stato di Palestina; al secondo l'urgente inizio di un cessate il fuoco con liberazione degli ostaggi israeliani e immediata fornitura di aiuti umanitari, che ricordiamo non entrano a Gaza da 44 giorni.
Al terzo punto si chiede di sostenere quello che viene chiamato "Piano arabo" per la ricostruzione di Gaza e la sua futura amministrazione. Continua a leggere >
Far West Italia: da Mestre a Busto Arsizio, tre stupri in poche ore
di Miriam Gualandi
Una linea di violenza che unisce Mestre, Padova e Busto Arsizio, dove nel giro di poche ore si sono consumate tre violenze sessuali a danno di due minori e di una donna di 37 anni.
Passiamo ai fatti. È il 10 aprile, a Mestre, quando una ragazzina di 11 anni viene spinta nell'androne di casa sua e stuprata.
Il presunto aggressore viene identificato come Massimiliano Mulas, 45enne sardo con alle spalle una lunga scia di stupri e tentate estorsioni che lo avevano portato anche a scontare la pena in carcere sempre per lo stesso reato.
Recidivo, dunque, eppure in libertà. Come è stato possibile? È quello che si è chiesto anche il patriarca di Venezia commentando il caso di cronaca. Continua a leggere >
ECONOMIA
Imprese riaprono al gas russo: "Necessario per la sicurezza energetica europea"
di Arianna Graziato
Le aziende energetiche europee vogliono tornare a importare gas russo.
Secondo diverse dichiarazioni, in particolare delle industrie francesi e tedesche, è necessario riaprire al più presto la collaborazione con Gazprom.
Un cambio di passo indispensabile per garantire la sicurezza energetica dell'Europa.Continua a leggere >
"Potremmo tornare a flussi di 60 miliardi di metri cubi, forse 70 all'anno, GNL incluso"
– Didier Holleaux, vicepresidente Engie
ESTERI
Guerra in Sudan, diplomazia in salita: ancora vittime
di Marco Paganelli
Viene classificata come la più grave guerra scoppiata nel pianeta e la maggiormente dimenticata attualmente dagli organi di informazione.
Il conflitto civile in Sudan ha causato, dal 15 aprile 2023 giorno di avvio delle ostilità, ben 29mila vittime di cui 7500 civili. La situazione umanitaria è letteralmente al collasso. La crisi alimentare ha colpito, l'anno scorso, 24 milioni di cittadini. Continua a leggere >