giovedì 1 febbraio 2024

Quale ordine internazionale? di Thierry Meyssan

Pubblichiamo il testo dell’intervento di Thierry Meyssan alla conferenza «Amicizia con la Russia», organizzata il 4 novembre 2023 a Magdeburgo (Germania) dalla rivista Compact. Nel suo contributo Meyssan spiega la differenza fondamentale che, secondo lui, distingue le due concezioni dell’ordine mondiale che si scontrano, dal Donbass a Gaza: quella del blocco occidentale e quella cui fa riferimento il resto del mondo. Non si tratta d’imporre un ordine mondiale dominato da un’unica potenza (ordine unipolare) o da un gruppo di potenze (ordine multipolare), ma di decidere se deve essere rispettata la sovranità nazionale di ciascun Paese. Meyssan si basa sulla storia del Diritto internazionale, come lo concepirono lo zar Nicola II e il premio Nobel per la pace Léon Bourgeois.
 

Abbiamo visto i crimini di cui si è macchiata la Nato; perché allora dobbiamo avere fiducia nella Russia? Non corriamo forse il rischio di vedere quest’ultima comportarsi domani come si comporta oggi la Nato? Non soppianteremo una forma di schiavitù con un’altra?

Per rispondere a queste domande mi baserò sulla mia esperienza di consigliere di cinque capi di Stato. Ovunque i diplomatici russi mi hanno detto: Siete fuori strada: vi affrettate a spegnere un focolaio qui e nel frattempo ne scoppia un altro là. Il problema è più profondo e più vasto.

Per questo motivo vorrei illustrarvi la differenza tra l’ordine mondiale fondato su regole e quello basato sul Diritto internazionale. Non è la storia di uno sviluppo lineare, ma dello scontro tra due concezioni del mondo; una lotta che abbiamo il dovere di continuare.

Nel XVII secolo i Trattati di Vestfalia istituirono il principio della sovranità degli Stati. Tutti gli Stati hanno uguale peso e nessuno ha diritto di ingerirsi negli affari interni di ogni altro. Questi Trattati hanno retto per secoli sia le relazioni tra gli attuali Länder sia quelle tra gli Stati europei. Li riconfermò nel 1815 il Congresso di Vienna, alla disfatta di Napoleone I.

Alla vigilia della prima guerra mondiale, lo zar Nicola II convocò all’Aia due Conferenze internazionali per la Pace, nel 1899 e nel 1907, per «trovare gli strumenti più efficaci per assicurare a tutti i popoli i benefici di una pace reale e duratura». I convegni furono preparati in collaborazione con papa Benedetto XV, sulla base del diritto canonico, non del diritto del più forte. Al termine di due mesi di lavori, i documenti finali furono firmati da 27 Stati. Il presidente del Partito (repubblicano) radicale francese, Léon Bourgeois, presentò le proprie riflessioni [1] sulla dipendenza reciproca degli Stati e sul loro interesse a unirsi, superando le rivalità.

mercoledì 31 gennaio 2024

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 31 gen 2024



Focus
 
 



In breve

 
Uno studio sull'opinione pubblica israeliana
 

 
Voltaire, attualità internazionale, n° 71
 

 
Donald Trump riapre il dossier sugli attentati dell'11 settembre 2001
 

 
RIA-Novosti pubblica foto di un «mercenario» francese in Ucraina
 

 
La stampa russa pubblica i nomi di 13 "mercenari" francesi morti in Ucraina
 

 
Un opuscolo di Hamas
 
Controversie
 

 
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lunedì 29 gennaio 2024

Enigma - Delitto in Vaticano Il caso Estermann



Questa è la storia di due uomini e una donna che una sera di maggio di 20 anni fa, in un'elegante casa situata dietro le alte mura della Città del Vaticano, sono finiti in un lago di sangue. Joaquín Navarro Valls, a lungo direttore della sala stampa vaticana, portavoce di Giovanni Paolo II e deceduto il 5 luglio 2017 dichiara: "Le autopsie probabilmente non cambieranno l' ipotesi più fondata che a questo punto direi che è molto di più di una ipotesi ed è quella di un raptus di follia maturata in una mente dove covavano dei pensieri laceranti di non essere abbastanza considerato, valutato, nel corpo".  12 06 2009

https://www.youtube.com/watch?v=G4OuRIhDDy0

sabato 27 gennaio 2024

Night Will Fall (Perché non scenda la notte)




"Alla fine della guerra ho fatto un film che doveva mostrare la realtà dei fatti avvenuti nei campi di concentramento nazisti. Atroce. Era ancora più atroce del peggior film d'orrore. Nessuno lo ha voluto vedere. Ma quel film non mi ha più abbandonato".
Alfred Hitchcock

Night Will Fall, prodotto dal regista Stephen Frears e diretto da André Singer, documentarista, docente universitario, nonché presidente del Royal Anthropological Institute, è un'operazione unica nel suo genere. Il film è basato su materiale interamente inedito. Raccoglie le prime testimonianze visive degli orrori filmati dai cineoperatori all'interno dei campi di concentramento (in particolare, dal campo tedesco di Bergen-Belsen) all'indomani della loro liberazione. Si tratta di immagini girate dalle forze inglesi, russe e americane, che l'allora Ministro delle Comunicazioni britannico e successivamente fondatore della Granada Television, Sydney Bernstein, incaricò di riunire, assieme a numerose interviste ai sopravvissuti allo sterminio, in un documentario che testimoniasse, in modo inequivoco e una volta per tutte, l'indicibile vastità dei crimini perpetrati dal regime nazista ai danni delle comunità ebraiche e di tutta l'umanità. Furono allora chiamati a partecipare grossi nomi dell'Intellighenzia britannica, quali i cineasti Alfred Hitchcock e Stewart McAllister ed il futuro Capo di Gabinetto Richard Crossman. Dopo aver visionato le immagini riprese dai soldati britannici e russi nel '45 a Bergen-Belsen, Hitchcock rimase lontano dai Pinewood Studios per una settimana, traumatizzato e sotto shock. Nelle intenzioni degli Alleati, il film avrebbe dovuto essere proiettato al popolo tedesco per mostrare di cosa fosse stato corresponsabile, ma si ritenne poi che fosse meglio non colpevolizzare e scioccare troppo i Tedeschi per avviare una fruttuosa collaborazione con la Germania post-nazista.

Il film, che contiene immagini particolarmente crude - rimase così dimenticato negli archivi di stato britannici per decenni, fino a quando, nel 1985, fu riscoperto da un ricercatore nell'Imperial War Museum e poi trasmesso dal canale tv britannico PBS Frontline. Adesso è stato restaurato integralmente in digitale ed arricchito di ulteriore materiale inedito e di interviste ai sopravvissuti del campo e ai cinegiornalisti che girarono quell'orrore.

Regia di André Singer

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giovedì 25 gennaio 2024

martedì 23 gennaio 2024

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 23 gen 2024