martedì 28 novembre 2023

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 28 nov 2023



Focus
 
 



In breve

 
Netanyahu ha destituito a luglio il ministro della Difesa che aveva lanciato l'allarme su un attacco di Hamas
 

 
Vertice straordinario dei BRICS sul genocidio di Gaza
 

 
Israele arresta il direttore dell'ospedale Al-Shifa
 

 
Voltaire, attualità internazionale n° 63
 

 
Come Publicis e Knight Foundation controllano la stampa mondiale
 

 
La Francia potrebbe aderire ai BRICS
 
Controversie
L'11 settembre del Medioriente
di Manlio Dinucci
  Roma (Italia)  |
La versione ufficiale dell'attacco di Hamas a Israele non regge. Secondo la CNN Hamas ha potuto addestrarsi indisturbata a Gaza per un anno e mezzo in sei campi militari. Dal mese di maggio, in Libano sono circolate voci su questi preparativi. A settembre, a Saïda, c'è stata una sanguinosa battaglia tra le fazioni palestinesi. Il 30 settembre il ministro dell'intelligence egiziano ha personalmente telefonato al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per avvertirlo. Nei giorni successivi una società privata di sicurezza israeliana ha contattato lo Shin Bet. Il 5 ottobre la Cia ha avvisato il Mossad. È impossibile che Israele sia stata colta di sorpresa. Inoltre, come sottolinea Manlio Dinucci, non sono state messe in atto le procedure di sicurezza di rutine. Per di più, le forze armate hanno impiegato cinque ore per intervenire. La domanda è: perché Benjamin Netanyahu ha lasciato morire 1.300 suoi concittadini?
 

 
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lunedì 27 novembre 2023

Caso Kennedy: 60 anni di bugie



Nonostante siano emerse dozzine di prove a favore del complotto, e nonostante alcuni degli assassini abbiano confessato la loro partecipazione all'attentato di Dallas, le nostre televisioni continuano a raccontarci che fu Lee Harvey Oswald ad uccidere il presidente Kennedy.

www.youtube.com/watch?v=mLd96M-X71c

venerdì 24 novembre 2023

L'INTERVISTA SENZA FILTRI A OLIVER STONE ▷ DAL MISTERO JFK AI SIERI: "SPINTI DALLA SETE DI SOLDI"




Regista poliedrico e spirito libero, #OliverStone è diventato negli anni un simbolo del libero pensiero. L'autore, tra gli altri film, della pellicola "#JFK" (1991) che racconta - tra le altre cose - una realtà ora nota a tutti ma ancora tabù, sta contribuendo anche negli ultimi anni a farci capire le crepe dell'impero USA.
Un impero nel quale perfino il presidente è soggetto a poteri più invasivi. Nel film di Stone, per esempio, si mise in discussione la tesi dell'unico assassino di JFK: troppe cose non tornano, molte delle quali si era preso l'impegno Donald #Trump di rendere alla luce. Cosa che, alla fine, non viene fatta.

"Ovviamente gli ho chiesto anche questo", riferisce la giornalista Martina Pastorelli, che lo ha intervistato. Il resoconto è che dopo aver annunciato in pompa magna la pubblicazione di quei file, Trump fa improvvisamente marcia indietro "per aver subìto pressioni".
Oggi Biden continua a pubblicare documenti minori, mantenendo le altre carte secretate.

Ma Stone non si è occupato solo di JFK: "Ukraine on Fire è un film uscito nel 2016, ben prima dello scoppio della guerra tra Ucraina e #Russia. Lui lì mostra come è stato costruito il nemico, come si sono mistificati i fatti prima che l'#Ucraina diventasse un campo di battaglia funzionale agli interessi americani".

E Stone è fuori dal coro anche sull'ultimo triennio: "Sono vaccinato tre volte", dice a Pastorelli, "chiunque valuti la questione dei vaccini è del covid deve ammettere che è confusa. I rimedi casalinghi non funzionali al governo sono stati rinnegati, ma con me l'ivermectina ad esempio ha funzionato. E' questo il problema è diventato illegale dubitare".

Ascoltate le sue parole ai microfoni di #MartinaPastorelli.

www.youtube.com/watch?v=gxOJUFgfZ1U

martedì 21 novembre 2023

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 21 nov 2023


Focus
 
 



In breve

 
Come Publicis e Knight Foundation controllano la stampa mondiale
 

 
La Francia potrebbe aderire ai BRICS
 

 
Voltaire, attualità internazionale n° 61-62
 
Controversie
L'11 settembre del Medioriente
di Manlio Dinucci
  Roma (Italia)  |
La versione ufficiale dell'attacco di Hamas a Israele non regge. Secondo la CNN Hamas ha potuto addestrarsi indisturbata a Gaza per un anno e mezzo in sei campi militari. Dal mese di maggio, in Libano sono circolate voci su questi preparativi. A settembre, a Saïda, c'è stata una sanguinosa battaglia tra le fazioni palestinesi. Il 30 settembre il ministro dell'intelligence egiziano ha personalmente telefonato al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per avvertirlo. Nei giorni successivi una società privata di sicurezza israeliana ha contattato lo Shin Bet. Il 5 ottobre la Cia ha avvisato il Mossad. È impossibile che Israele sia stata colta di sorpresa. Inoltre, come sottolinea Manlio Dinucci, non sono state messe in atto le procedure di sicurezza di rutine. Per di più, le forze armate hanno impiegato cinque ore per intervenire. La domanda è: perché Benjamin Netanyahu ha lasciato morire 1.300 suoi concittadini?
 

 
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lunedì 20 novembre 2023

Elena Basile: l’invasione di Gaza e le responsabilità dell’Occidente



Crescere Informandosi incontra Elena Basile, scrittrice con una lunga carriera diplomatica ed un passato da Ambasciatrice in Svezia e Belgio, con noi per fare il punto sulla situazione in Palestina ma non solo.
L'invasione di Gaza da parte dell'esercito israeliano ha causato molte migliaia di morti innocenti tra donne e bambini, oltre al bombardamento degli ospedali di Gaza che hanno provocato stragi di persone malate.  Il mondo occidentale nonostante le solite dichiarazioni retoriche di pace ha pienamente appoggiato questi massacri girandosi dall'altra parte. Probabilmente ci saranno delle ripercussioni geopolitiche a livello mondiale e l'allargamento del conflitto è ad un passo.
Abbiamo pertanto deciso di fare il punto su quanto sta accadendo con l'Ambasciatrice Elena Basile.
Cosa sta accadendo in questi giorni in Palestina? Quali le ripercussioni di questo conflitto sugli equilibri mondiali? Cosa rappresenta l'attacco di Israele al Segretario Generale dell'ONU, Guterres? Due popoli e due Stati è ancora l'unica ipotesi sul tavolo? Lei riesce ad intravedere qualche altra ipotesi per interrompere le ostilità in Palestina? Ha ancora senso rimanere nella NATO? Potremmo uscire? Ma soprattutto, eventualmente, a che prezzo?
Queste e molte altre le domande e gli aspetti affrontati nel corso di questa intervista. A cura di Crescere Informandosi.

www.youtube.com/watch?v=KM1CMB5YlD4

venerdì 17 novembre 2023

Enigma - Delitto in Vaticano Il caso Estermann



Questa è la storia di due uomini e una donna che una sera di maggio di 20 anni fa, in un'elegante casa situata dietro le alte mura della Città del Vaticano, sono finiti in un lago di sangue. Joaquín Navarro Valls, a lungo direttore della sala stampa vaticana, portavoce di Giovanni Paolo II e deceduto il 5 luglio 2017 dichiara: "Le autopsie probabilmente non cambieranno l' ipotesi più fondata che a questo punto direi che è molto di più di una ipotesi ed è quella di un raptus di follia maturata in una mente dove covavano dei pensieri laceranti di non essere abbastanza considerato, valutato, nel corpo".

emanuelaorlandi.altervista.org/estermann-aloise