Decine di migliaia di vite avrebbero potuto essere salvate
se la ricerca sui trattamenti Covid non fosse stata soppressa, dicono medici ed economisti.
La mancanza “quasi completa” di orientamenti e ricerche sulle opzioni di trattamento da parte del governo- “esclusi i vaccini” – è “inconcepibile”, ha detto il dottor Pierre Kory, specialista in cure critiche dell’Università del Wisconsin.
Fin dai primi giorni della dichiarata pandemia di coronavirus, i medici fedeli al loro giuramento di Ippocrate hanno cercato – e identificato – trattamenti efficaci per la Covid-19.
A metà novembre, il dottor Peter McCullough, vice-direttore del reparto di medicina interna al Baylor University Medical Center, e altri tre esperti, hanno delineato trattamenti sicuri e disponibili da sottoporre l’influente Comitato per la Sicurezza interna e gli Affari governativi del Senato.
Lo specialista di cure critiche dell’Università del Wisconsin, il dottor Pierre Kory, ha proseguito con un’ulteriore discussione sui trattamenti Covid praticabili in una testimonianza dell’8 dicembre davanti allo stesso comitato.
Tuttavia, come il presidente di Children’s Health Defense Robert F. Kennedy, Jr. ha osservato durante una conversazione del marzo 2021 con McCullough,
“abbiamo visto questo conflitto molto strano … che molti di quei trattamenti che potrebbero salvare vite, invece di essere promossi, esaminati e studiati dalle autorità sanitarie, vengono invece sabotati e resi … inaccessibili“.