mercoledì 2 dicembre 2020

CODACONS E L’ESPOSTO-DENUNCIA ALLE PROCURE SULL’UTILIZZO DEI TEST PCR


Sono al centro dell’attuale gestione della stato di emergenza. Parliamo dei tamponi Covid19, ma secondo numerosi esperti questo tipo di test sarebbe del tutto inattendibile. Per questo Codacons ha presentato un esposto in diverse Procure della Repubblica in Sicilia.

Le diagnosi sarebbero state effettuate finora con 78 tamponi diversi di cui nessuno validato, valutato e autorizzato preventivamente, la cui inaffidabilità sarebbe stata certificata anche dalla Commissione europea e dall’Istituto superiore di Sanità.

martedì 1 dicembre 2020

Brogli, l’élite trema: crolla il sistema, se la spunta Trump

Nicola Zegrini Il canale YouTube “Investire da zero” ipotizza sviluppi potenzialmente sconvolgenti, per le presidenziali americane del 3 novembre. Al termine della notte elettorale, Trump era in vantaggio in tutti gli Stati-chiave, e quindi poteva contare su un numero sufficiente di grandi elettori per essere riconfermato alla Casa Bianca. Poi, il voto per posta e il prosieguo dei conteggi (che si erano interrotti) ha invece capovolto la situazione, a favore di Biden, proprio in quegli Stati. Tra il 5 e il 6 novembre, Trump ha presentato ricorso in 6 Stati (Pennsylvania, Nevada, Georgia, Michigan, Wisconsin e Arizona) denunciando brogli e irregolarità tali da invalidare i risultati. In realtà, secondo Trump, si sarebbe alterato il voto anche in diversi altri Stati, anche se in modo non determinante. Gli Stati-chiave hanno rigettato la revisione richiesta di Trump, con la sola eccezione della Georgia (dove il distacco tra i due candidati era risultato millimetrico). Sembrava quindi una pessima notizia, per Trump: come se si dovesse rassegnare a vedere Biden alla Casa Bianca. Invece, le cose potrebbero stare in maniera diametralmente opposta. E cioè: è possibile che Trump avesse tutto l’interesse a veder rifiutate le sue richieste di riconteggio nei singoli Stati, perché solo così è possibile accedere alla Corte Suprema.

Nelle elezioni americane, se una delle parti ritiene ci siano stati errori o irregolarità può rivolgersi alla Corte del singolo Stato, che valuterà se procedere o meno alla verifica. Se però il singolo Stato rigetta la richiesta, il ricorrente – a quel punto, e solo in quel caso – può rivolgersi alla Corte Suprema. Oggi, dopo i lunghissimi riconteggi, il presidente eletto sarebbe Biden, con 306 grandi elettori, contro i 252 attribuiti a Trump. Ma a questo punto, dato il rifiuto delle Corti statali di procedere all’ulteriore verifica per via giudiziaria, la palla passerà alla Corte Suprema. In questo periodo, intanto, Trump ha affermato con certezza granitica che ci siano stati brogli, ma non ha fornito prove concrete. Questo è stato interpretato come la dimostrazione del fatto che, in mano, avesse ben poco. In realtà, il fatto di non esibire prove in questa fase è persino ovvio: se si conta di appellarsi alla Corte Suprema, confidando dunque nell’apertura di un processo, è naturale non scoprire le proprie carte. Non devi dare alcun vantaggio alla controparte: che potrebbe inquinare prove o condizionare testimoni. Il silenzio sulle prove, da parte di Trump, ha quindi perfettamente senso: le loro prove le porterebbero solo alla Corte Suprema, nel momento in cui questa dovesse accettare il ricorso (o meglio: i ricorsi, perché sono 6). E la Corte Suprema si pronuncerebbe su ogni singolo Stato, spiegando se esistono gli elementi per aprire l’inchiesta.

lunedì 30 novembre 2020

La minaccia principale del Covid-19 non è la malattia

Negli Stati Uniti il Grande Inganno del Covid-19 è stato utilizzato per giustificare un fraudolento voto postale volto ad impedire la rielezione del presidente Trump. Il prossimo utilizzo del Covid-19 sarà quello di attaccare le libertà civili. Se lo scippo elettorale dei Democratici sarà coronato da successo, avremo probabilmente quel lockdown nazionale che tanto piace ai consulenti di Biden sul coronavirus. Ci sono pochi dubbi sul fatto che la vaccinazione obbligatoria sarà presentata come l’unico mezzo per uscire dal lockdown.

In Gran Bretagna e in gran parte dell’Europa ci sono state grandi manifestazioni contro i blocchi e le restrizioni alle libertà civili imposte in nome della salute pubblica. Il giornalista britannico Chris Sweeney afferma di non riconoscere più la sua Gran Bretagna. Il film “V per Vendetta” si era rivelato predittivo. Nel film, che era stato l’ispiratore delle famose maschere di Guy Fawkes, viene progettata una pandemia per facilitare l’instaurazione di una dittatura. Sembra che un maggiore controllo sulle persone, sulle loro possibilità lavorative e sui loro movimenti sia il futuro verso cui ci stiamo indirizzando.

Usa, brogli informatici: milioni di voti taroccati da Dominion

Sidney Powell «Le evidenze stanno arrivando così velocemente che non riesco neanche a processarle: non posso rivelarvi cosa so, ma non farei mai affermazioni che non posso provare». Lo afferma l’avvocato Sidney Powell il 15 novembre: la donna fa parte dello staff legale di Trump, che sta analizzando i volumi (impensabili: 3,8 milioni di voti) della frode elettorale che sarebbe stata commessa per via elettronica. «Trump ha vinto con milioni di voti in più rispetto a Biden», dice l’avvocatessa, in una dichiarazione ripresa da “Fox News” e rimbalzata su Facebook. Parla dei voti che «sono stato spostati a Biden grazie al software Dominion, che era stato concepito esattamente per quello scopo». Aggiunge Powell: «Abbiamo prove che risalgono anche al 2016, che ci stanno arrivando come fossero sparate con un idrante. Ho un sacco di prove per dimostrarvi questo, ma non posso dirle sulla Tv nazionale. Vi dico solo che potevano prendere tutti i voti di Trump e, con quel software buttarli, essenzialmente nel cestino». Precisa la donna: «Abbiamo identificato matematicamente l’algoritmo esatto per modificare i voti. Più “backdoor”, “patch usb”, monitoraggio di Internet e anche tangenti ai funzionari corrotti per l’adozione del software Dominion. Tutto comincia a sembrare un “Major Cyber Attack” contro gli Stati Uniti».

E’ buio pesto sui sistemi elettronici di voto, sui quali incombono pesantissimi sospetti di brogli “scientifici”: occorre che gli inquirenti e la giustizia americana facciano luce, riassume “La Voce delle Voci“, citando il “Business Journal”. «Nonostante i media mainstream e Big Tech continuino a segnalare e sopprimere le informazioni riguardanti il coinvolgimento di Dominion nella frode elettorale, enormi prove continuano a dilagare». Il rappresentante Louie Gohmert ha confermato su “Newsmax” che la società informatica spagnola Scytl, titolare del software sotto accusa (ha raccolto i dati delle elezioni in modo improprio attraverso la Spagna), è stata «perquisita da una forza dell’esercito americano». La notizia: «I server sono stati sequestrati a Francoforte, in Germania». Sulle sue sigle, Scytl e Dominion, «aleggia l’ombra di George Soros, il miliardario-filantropo a bordo della sua voracissima Open Society Foundation». Scytl Secure Electronic Voting nasce nel 2001, come gemmazione dell’Università Autonoma di Barcellona, impegnata in un progetto di ricerca crittografica. Nel 2006 dà lavoro a 600 addetti e l’anno dopo decolla in piena regola, dividendosi in tre segmenti.

domenica 29 novembre 2020

The Magliano Weekly 29 novembre 2020: Trump Admin Removes Globalists and Warhawks from Defense Policy Board and Dopey Madeleine Albright


The Magliano Weekly
Il Settimanale di Magliano de' Marsi
  By malleani
 
Trump Admin Removes Globalists and Warhawks from Defense Policy Board and Dopey Madeleine Albright
thegatewaypundit­.com
The Trump administration removed globalists and warhawks from the Defense Policy Board on Wednesday including Madeleine Albright, Henry Kissinger, Jane Harman and Eric Cantor. That was long overdue…
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Documentario: La Verità sulla Scomparsa di Ettore Majorana


La Storia in breve del Caso Majorana Pelizza (agg. 22.10.2020)


sabato 28 novembre 2020

"Magliano piange Suor Teresa, punto di riferimento per la comunità e per la casa di riposo L’Immacolata" più 2 altro/i articolo/i



Magliano de' Marsi
Aggiornamento  28 novembre 2020
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Coronavirus, viola il coprifuoco per andare a rubare: oltre all'arresto multa di 400 euro
... gli agenti della Squadra Volante del Commissariato di Avezzano hanno arrestato in flagranza di reato P.B., 42enne, residente a Magliano dei Marsi.
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magliano dei marsi. con i giovani alunni si affronta il tema della violenza e delle disuguaglianze
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