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Magliano de' Marsi, comune della Marsica in provincia di L'Aquila (Unofficial Website)
lunedì 30 dicembre 2019
Il Corriere di Magliano is out! Edition of 30 dicembre 2019
domenica 29 dicembre 2019
The Magliano Weekly is out! Edition of 29 December 2019
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sabato 28 dicembre 2019
AVVISO PUBBLICO SUI FUOCHI D'ARTIFICIO DI CAPODANNO
Posted: 26 Dec 2019 03:00 PM PST
IL SINDACO
RICHIAMATA la circolare del Ministero dell'interno n. 557/PAS.U/016643/XV.H.8 del 4/12/2019, fatta pervenire per il tramite della Prefettura - UTG di L'Aquila con nota del 16/12/2019 prot. Ente n° 13568, con la quale vengono impartite direttive per l'acquisto e l'uso di materiale esplodente in occasione dei fuochi artificiali di fine anno;
TENUTO CONTO che la diffusa consuetudine di festeggiare la ricorrenza di Capodanno con il lancio di materiali esplodenti provoca spesso incidenti che mettono a repentaglio la sicurezza dei cittadini e la tutela del bene pubblico e può risultare pericolosa o essere di fastidio per persone e animali, i quali possono essere spaventati e traumatizzati, anche in modo grave, dalle detonazioni particolarmente forti e/o continuate; RITENUTO di dover invitare tutti i cittadini ad evitare, o quanto meno ad usare con senso di responsabilità, materiali pirotecnici di vario genere ad effetto scoppiante (botti, petardi e simili); CONSIDERATO che è in vigore una esplicita normativa che regola e limita l'uso di botti, petardi e fuochi di artificio a tutela di persone, cose ed animali;
INVITA
la Cittadinanza ad astenersi dall'utilizzo, nella notte di Capodanno, per i motivi espressi in narrativa, di fuochi d'artificio di qualsiasi genere, o quanto meno ad usarli con senso di responsabilità, a tutela della sicurezza e della incolumità delle persone e degli animali.
FA APPELLO
al buon senso di tutti affinché la notte di Capodanno sia veramente un momento di festa e di condivisione, nel rispetto della sensibilità di ognuno.
Con l'occasione, l'Amministrazione Comunale augura un sereno 2020. Allegati |
venerdì 27 dicembre 2019
“Come fiaccole di notte”. L'edizione 2019 della Fiaccolata di Santo Stefano a Magliano dei Marsi
Magliano de' Marsi | ||
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"Come fiaccole di notte". L'edizione 2019 della Fiaccolata di Santo Stefano a Magliano dei Marsi
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giovedì 26 dicembre 2019
Caso Estermann, «Si riaprano le indagini»
Riaprire le indagini sul caso Estermann. È quanto chiedono ai magistrati della Città del Vaticano i familiari di Cedric Tornay, il vicecaporale delle Guardie svizzere accusato del duplice omicidio commesso il 4 maggio 1998 che causò la morte del comandante Alois Estermann e della moglie Gladys Meza Romero.
Tornay si sarebbe suicidato subito dopo. L’istanza per l’accesso al fascicolo integrale è stata depositata dall’avvocato Laura Sgrò al Tribunale vaticano, rilevando numerose «criticità» nella ricostruzione dei fatti.
La magistratura vaticana, nella persona del giudice Gianluigi Marrone, nel 1999 archiviò l’inchiesta sul duplice omicidio e suicidio dopo aver concluso che Tornay aveva ucciso con dei colpi d’arma da fuoco il neo-comandante Estermann e la moglie in preda a un raptus causato dal rifiuto di una promozione, per poi togliersi la vita. La ricostruzione fornita dalle autorità vaticane è stata però sempre contestata dalla madre di Tornay, Muguette Baudat, tanto da far sviluppare nel tempo varie teorie alternative, anche con presunti legami col caso Orlandi.
L’avvocato Sgrò, incaricata dai familiari di richiedere la riapertura delle indagini, rileva varie «criticità», come il fatto che la signora Baudat, nonostante le numerose richieste, non abbia mai potuto leggere gli atti d’inchiesta, né i suoi avvocati ne hanno mai potuto estrarre copia. Le sole informazioni in suo possesso derivano dai pochi decreti che le sono stati notificati e dai comunicati della Sala stampa vaticana, che ha diffuso stralci dell’istruttoria.
Mai viste foto, il luogo del delitto, videoriprese, risultati di esami o verbali di deposizioni. Nulla. Come si ricorderà, poi, qualche ora dopo il fatto di sangue il portavoce vaticano Joaquin Navarro-Valls aveva già ricostruito i fatti, così come verranno riconfermati alla chiusura delle indagini.
La sera che è arrivata a Roma, un sacerdote inviato dalla Segreteria di Stato avrebbe cercato di convincere la signora Baudat a cremare il corpo di Cedric: in prima battuta lei aveva acconsentito, la mattina dopo ha cambiato idea, nonostante le pressioni ancora ricevute. Ciò ha determinato che la donna ha ottenuto la restituzione del corpo del figlio. L’autopsia è stata effettuata in Vaticano. La famiglia non comprende perché non sia avvenuta presso una struttura ospedaliera come il Gemelli, in cui si vociferava sarebbero state portate le salme. Mme Baudat non ha mai avuto modo di nominare un consulente di parte che partecipasse all’autopsia né ha mai letto la perizia data alla magistratura.
Il corpo è stato restituito alla madre in pessime condizioni. Mme Baudat ha disposto un’autopsia privata, effettuata all’Università di Losanna. Le informazioni diramate dalla Sala stampa vaticana non coincidono con le conclusioni redatte dai periti di parte. Non avendo mai letto la perizia d’ufficio, resta comunque difficile fare un’attenta comparazione delle autopsie.
Sono gli stessi medici legali a fornire informazioni balistiche. Non risulta infatti che sia stato incaricato nessun perito balistico per analizzare adeguatamente traiettorie e proiettili. Ciò che rileva la famiglia è che il proiettile restituito alla madre con il quale Cedric si sarebbe ucciso non può avergli attraversato il cranio, essendo intatto e senza alcuna striatura. Il foro sulla testa di Cedric peraltro è più piccolo rispetto alla pallottola. Seri i dubbi che si tratti di una pallottola di un calibro diverso.
Tornay avrebbe lasciato una lettera in cui annunciava il gesto, ma sull’autenticità della lettera sono molteplici i dubbi, soprattutto perché la missiva è indirizzata a Muguette Chamorel. Chamorel è il cognome dell’ex marito di Mme Muguette, che non usava quel cognome da moltissimi anni. Strano che un figlio faccia un errore del genere.
Le indagini furono condotte dal capo della Gendarmeria Camillo Cibin e da Raoul Bonarelli, che finì indagato per la scomparsa di Emanuela Orlandi.
Mme Baudat ha chiesto la restituzione degli effetti personali del figlio, gli sono stati restituiti mancanti. I vestiti che Cedric indossava quel giorno sarebbero stati bruciati. Almeno questo è quanto riferito alla madre quando non se li è visti recapitare.
«Abbiamo fatto richiesta di accedere al fascicolo integrale, è nel pieno diritto di Mme Baudat - spiega all’agenzia italiana ANSA l’avvocato Sgrò -. È evidente che la richiesta di riapertura delle indagini, che si basa sulla presentazione di nuove prove, non può prescindere da un attento studio degli atti e della comparazione di essi con il nuovo materiale raccolto e con lo studio degli atti anche da parte dei nostri consulenti. Non appena avremo contezza del fascicolo integrale completeremo la nomina dei nostri consulenti».
martedì 24 dicembre 2019
La Tregua di Natale”, musica e storia a Magliano dei Marsi
“La Tregua di Natale”, musica e storia a Magliano dei Marsi - Info Media News
Posted: 23 Dec 2019 02:40 AM PST
"La Tregua di Natale", musica e storia a Magliano dei Marsi Info Media News
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domenica 22 dicembre 2019
Rieti, Cittaducale, i piccoli studenti incontrano babbo Natale
Rieti, Cittaducale, i piccoli studenti incontrano babbo Natale - Il Messaggero
Posted: 21 Dec 2019 08:20 AM PST
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«Ascolta le richieste di tutti e passerebbe ore con ognuno di loro» assicurano dalla compagnia, proveniente da Magliano dè Marsi, in provincia ...
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