venerdì 29 novembre 2019

New Treasures at the Internet Archive - November 2019


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November 2019

Browsing the Archive

Top 10 Reasons to Love the Internet Archive

All year long, the Internet Archive is your personal treasure trove of books, web pages, concerts, films, radio and video games… the gift that keeps on giving! Once a year, we ask you to help sustain us. And best of all, right now we have a 2-to-1 matching gift, so your donations will be tripled! Need more reasons to chip in? Here are 10 of our current favorites.
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Library + Bookseller = More Online Books for all!
What happens when the world's leading socially conscious bookseller unites with the Internet's library? We're about to see. Digital Librarian Brewster Kahle and Better World Books CEO Dustin Holland announced this month that Better World Books is joining hands with the Internet Archive. The result? Libraries that donate their books to Better World Books will see many of their volumes digitized and shared online for free, leading to greater impact and literacy around the world! To celebrate the union, Better World Books is offering a special 10% discount code to buy books on their website, good through 2019.
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Keeping a Literary Language Alive

Ancient texts etched into palm leaves. A new generation increasingly unable to read and write their literary texts. Can technology help to preserve the culture and native language of Bali? Those are the questions that the Internet Archive and the linguists at PanLex are tackling, along with a team of local Balinese. Discover what this diverse team is finding after unlocking these ancient manuscripts.
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New Music Player Unlocks Memory & Meaning

Remember the hours you'd while away pouring over album covers and CD booklets? The hidden gems of meaning embedded by the musicians, seemingly just for you? In the era of streaming, that's part of what has been lost. Enter the Internet Archive's new music player! Chock full of new features including high resolution scans of covers and liner notes, our music player will help you discover related songs and richer information. Rock on.
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Swim, Spot, Swim

The earliest surfing dog on film was long thought to be from 1930, but ahoy! If you venture 3:21 minutes into this 1926 surfing film, you'll find Spot, the earliest documented board-loving pup! Progenitor to a million surfing instagram mutts, Spot is now the first King of the Waves.
 
Turkey Circa 1772

Wondering how to boil a bird and stuff it? In 1772, you could turn to The Complete English Cook or Prudent Housewife, by Catharine Brooks, who wrote:

In cooking Fowl, or Flesh or Fish,
Or any nice or Dainty dish,
With care peruse this useful Book,
I will make you soon a perfect Cook.

Articles Worth Reading


WASHINGTON POST: What you learned about impeachment hearing depended on what channel you watched

WIRED: The Internet Archive is Making Wikipedia More Reliable

OPEN CULTURE: The Internet Archive is Digitizing and Preserving Over 100,000 Vinyl Records

BOING BOING:
 The Internet Archive's Open Library will let you sponsor a book, paying for it to be scanned

GIZMODO: Neo-Nazi Web Forum Iron March Has SQL Database Dumped on the Internet Archive

SCHOOL LIBRARY JOURNAL: 
Wikipedia + the Internet Archive offer a new reason to include Wikipedia in student research

VENTURE BEAT: GitHub launches Arctic Code Vault to preserve open source software for 1,000 years

MSN NEWS: This is how the Trump administration has been quietly erasing LGBT issues

 
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giovedì 28 novembre 2019

Colabianchi a Cagliari, "farò del Lirico un hub culturale"


Rosciolo
Aggiornamento  28 novembre 2019
NOTIZIE

Colabianchi a Cagliari, "farò del Lirico un hub culturale"
Abruzzese, 62 anni, Colabianchi è originario di Rosciolo dei Marsi, il famoso "paesello tanto bello", come cantava Luciano Tajoli. Direttore d'orchestra, compositore, pianista, librettista, nominato prima da Francesco Rutelli e poi da Giuliano Urbani membro del Cda del Teatro dell'Opera di Roma e, per una parentesi, direttore artistico. ...
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mercoledì 27 novembre 2019

“Nevermore: gli alunni del “Vitruvio” ancora una volta sul palco del teatro dei marsi per dire “NO” alla violenza” più 3 altro/i articolo/i


Nevermore: gli alunni del “Vitruvio” ancora una volta sul palco del teatro dei marsi per dire “NO” alla violenza - Terre Marsicane
Posted: 26 Nov 2019 04:58 AM PST
Posted: 25 Nov 2019 03:00 PM PST
Avviso per contributi Canoni di Locazione abitazioni ad uso abitativo - Anno 2019 - Scadenza domanda 27/12/2019.
Allegati
Al teatro dei Marsi arriva lo storyteller Federico Buffa con “Il rigore che non c'era” - Terre Marsicane
Posted: 24 Nov 2019 09:14 AM PST
L'Abruzzo delle valli vietate - Montagna.tv
Posted: 19 Nov 2019 11:00 PM PST

Il Corriere di Magliano is out! Edition of 27 novembre 2019


Mercoledì 27 Novembre
Il Corriere di Magliano
Il quotidiano di Magliano de' Marsi, comune della Marsica nella provincia de L'Aquila, in Abruzzo.
Published by
malleani
27 novembre 2019
Politics World Art & Entertainment Leisure Health Business #abruzzo #laquila
Today's headline
LE IENE ed il Caso di Chico Forti: "Intervenga lo Stato Italiano"
thumbnail albaria­.org - LE IENE sono tornate a parlare di Chico Forti. La Farnesina riferisce che il ministro Di Maio si sta interessando con grande attenzione al caso. E' tempo di spiegare al Popolo Italiano attraverso qua…
79 contributors - featured today:
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Moncalvo: silenzio assordante sulla fuga della Fiat in Francia

Gigi Moncalvo «Tutti parlano giustamente del problema dell’Ilva e dei posti di lavoro a rischio a Taranto, ma nessuno – sottolineo, nessuno – parla dei posti che salteranno per la vicenda Fca-Psa». Perché nessuno ne parla? Molto semplice, risponde Gigi Moncalvo: «Nessuno osa rispondere al seguente interrogativo: quando ci sarà da decidere la sorte, la chiusura degli stabilimenti in Italia (Pomigliano d’Arco, Termini Imerese, Melfi e chi più ne ha, più ne metta), secondo voi prevarrà la volontà e la decisione dei 6 consiglieri (su 11) della corporation francese, oppure prevarrà la tesi di una società che ormai è olandese, londinese e americana?». Ormai l’ex Fiat – per decenni sorretta finanziariamente dallo Stato italiano – è infatti una società di diritto olandese con domiciliazione fiscale nel Regno Unito (e domiciliazione borsistica negli Usa). Insiste Moncalvo, dai microfoni della trasmissione web-radio “Forme d’Onda“, ripreso anche su YouTube: «Che cosa gliene importerà, all’ex Fiat, ormai olandese, londinese e americana, della sorte di Pomigliano d’Arco, Melfi, Termini Imerese e tutto il resto?». L’accusa di Moncalvo è esplicita: «I media tacciono, sull’accordo franco-italiano, perché la Fiat continua a riversare fior di soldi, in termini pubblicitari, su giornali e televisioni». Un modo per avere “buona stampa”, cioè in questo caso stimolare il silenzio dei giornalisti?
Categoria alla quale peraltro appartiene lo stesso Moncalvo, cronista di rango, già attivo su alcune tra le maggiori testate italiane (collaboratore di Maurizio Costanzo, Piero Ottone e Guglielmo Zucconi) nonché giornalista sulle reti Mediaset e infine dirigente Rai. Negli ultimi anni, con esplosivi libri-inchiesta (”I lupi e gli Agnelli“, “Agnelli segreti“, spariti dalle librerie ma disponibili attraverso il sito dell’autore), Moncalvo si è concentrato nello scavare tra “ombre e misteri della famiglia più potente d’Italia”. Fino a scoprire cosa? Questo: che un potere-ombra, finanziario e anglosassone, si sarebbe impossessato del controllo politico della Fiat già dal dopoguerra, fino poi a “imporre” che l’eredità di Gianni Agnelli finisse a John Elkann, il quale – giovanissimo – alla scomparsa dell’Avvocato mise l’impero Fiat nelle mani del manager finanziario Sergio Marchionne, campione del neoliberismo americano. Moncalvo evoca anche «rabbini francesi e grembiulini» nell’orbita di John Elkann, alludendo al ruolo del padre, il giornalista e scrittore Alain Elkann, membro del potentissimo Jewish Institute e figlio del banchiere, industriale e rabbino francese Jean-Paul Elkann. Dietro alla “real casa” torinese, attraverso il ramo Elkann oggi al comando, aleggia il potere del B’nai B’rith, elusiva massoneria sionista?
Ne parlò il saggista e massone Gianfranco Carpeoro, a proposito della strana fine di Edoardo Agnelli nel 2000: il figlio “ribelle” dell’Avvocato, che in un’intervista al “Manifesto” aveva annunciato l’intenzione di volersi occupare del destino della Fiat, si sarebbe convertito all’Islam, e addirittura alla confraternita mistica dei Sufi. Una foto lo ritrae a Teheran in una sessione di preghiera guidata dall’ayatollah Alì Khamenei, guida suprema della ierocrazia sciita. Fu proprio l’Iran ad accusare il Mossad, il servizio segreto israeliano, della morte di Edoardo Agnelli, precipitato da un viadotto autostradale in circostanze mai del tutto chiarite. Forse per motivi di pura propaganda politica anti-sionista, Teheran accusò la “lobby ebraica” di aver sostanzialmente Alain Elkannpropiziato l’eliminazione di Edoardo Agnelli (caso archiviato come suicidio) per poter poi mettere completamente le mani sull’impero Fiat dopo la morte di Gianni Agnelli. Dietrologie, semplici illazioni, addirittura insinuazioni senza fondamento? Dal lavoro di Moncalvo, incentrato per lo più sulla imbarazzante “guerra” familiare per l’eredità dell’Avvocato (seguita dall’ancora più imbarazzante silenzio dei media), emerge in sostanza l’impenetrabilità della governance Fiat, retta da logiche che ricordano quelle delle antiche monarchie.
Carte giudiziarie alla mano, Moncalvo ha scoperto che il grosso del “tesoro” degli Agnelli è depositato all’estero, lontano dall’Agenzia delle Entrate (a Panama e in un caveau dell’aeroporto di Ginevra), e che i due uomini-ombra dell’Avvocato, Gianluigi Gabetti e Franzo Grande Stevens, manovrarono – insieme ai notai, e d’intesa con la vedova Agnelli, Marella Caracciolo – per favorire in modo esclusivo l’allora giovanissimo John Elkann, entrato nel board Fiat a soli 21 anni. Oggi, ragiona Moncalvo, la Exxor (finanziaria di famiglia) è stata stra-premiata con un “bonus” di oltre 5 miliardi dai futuri partner francesi, che in cambio però prenotano il controllo del colosso Fca-Psa, che verrebbe affidato a Carlos Tavares, l’uomo-Peugeot. Una maxi-buonuscita agli Elkann per lasciare il timone alla Francia, il cui governo oltretutto controlla il 13% del gruppo che include Peugeot, Citroen e Opel? Secondo “Money.it“, Fca porta in dote 102 stabilimenti e un fatturato da oltre 110 miliardi, con marchi come Fiat e Jeep, Conte e LandiniLancia, Abarth, Alfa Romeo, Maserati, Chrysler, Dodge, Fiat Professional e Ram. Da canto suo, Psa (che possiede anche Ds Automobiles e Vauxhall) mette sul piatto appena 45 stabilimenti e un giro d’affari da 74 miliardi, inferiore quindi a quello dell’ex Fiat.
In sostanza: i francesi offrirebbero di meno ma otterrebbero di più, dopo aver “premiato” a suon di miliardi i torinesi, forse ansiosi – da tempo – di disimpegnarsi dal settore auto? Se è presto per trarre conclusioni, visto che ogni giorno emergono precisazioni sullo sviluppo dell’accordo, ancora in corso nella sua definizione e motivato dalla necessità di reggere il mercato mondiale dell’auto, è sconcertante – rileva Moncalvo – il silenzio assordante del sistema-Italia, di fronte a una notizia di questa portata. Gli stessi sindacati si limitato a mormorare: forse, auspica Landini, la fusione rafforzerà il comparto industriale. Certezze, nessuna: quand’era a capo della Fiom, Landini si vide beffare dall’inesistente Fabbrica Italia, il piano di rilancio solo vagheggiato da Marchionne. Ma ancora più clamoroso è il silenzio dei media nazionali e della stessa politica, evidenziato dall’assenza totale – nella vicenda – del governo Conte. E se chiuderanno gli stabilimenti del centro-sud? Visto che a decidere saranno i francesi, come possono dormire sonni tranquilli gli operai di Melfi, Pomigliano e Termini Imerese? Nessuno sembra domandarselo: silenzio di tomba. Muti i giornali, zitti i partiti, non pervenuto Palazzo Chigi. Purtroppo, la cosa non stupisce: solo in Italia, ricorda Moncalvo con amarezza, nel 1991 – per timore di dispiacere ai signori della Fiat – fu tradotto col titolo “Il silenzio degli innocenti” il film-kolossal di Jonathan Demme, con Jodie Foster e Anthony Hopkins. Nel resto del mondo, il titolo originale (”The silence of the lambs”) fu tradotto correttamente: il silenzio degli agnelli.

martedì 26 novembre 2019

“MACELLAZIONE SUINI A DOMICILIO” più 1 altro/i articolo/i


Posted: 24 Nov 2019 03:00 PM PST

Campagna di macellazione a domicilio dei suini per il consumo privato 2019/2020.

In allegato l'avviso completo

Allegati
Posted: 24 Nov 2019 03:00 PM PST
Rinnovo Comitato Amministrazione Beni Separati Uso Civico Fraz. Marano del 17.11.2019. Elezione Presidente
Allegati

lunedì 25 novembre 2019

Colabianchi, nuovo soprintendente del Lirico: "Ecco la mia idea per il futuro del teatro"


Rosciolo
NOTIZIE

Colabianchi, nuovo soprintendente del Lirico: "Ecco la mia idea per il futuro del teatro"
Colabianchi, originario di Rosciolo, in Abruzzo, è direttore d'orchestra, compositore, pianista, librettista, ed è stato anche direttore artistico del Teatro ...
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