mercoledì 27 novembre 2019

“Nevermore: gli alunni del “Vitruvio” ancora una volta sul palco del teatro dei marsi per dire “NO” alla violenza” più 3 altro/i articolo/i


Nevermore: gli alunni del “Vitruvio” ancora una volta sul palco del teatro dei marsi per dire “NO” alla violenza - Terre Marsicane
Posted: 26 Nov 2019 04:58 AM PST
Posted: 25 Nov 2019 03:00 PM PST
Avviso per contributi Canoni di Locazione abitazioni ad uso abitativo - Anno 2019 - Scadenza domanda 27/12/2019.
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Al teatro dei Marsi arriva lo storyteller Federico Buffa con “Il rigore che non c'era” - Terre Marsicane
Posted: 24 Nov 2019 09:14 AM PST
L'Abruzzo delle valli vietate - Montagna.tv
Posted: 19 Nov 2019 11:00 PM PST

Il Corriere di Magliano is out! Edition of 27 novembre 2019


Mercoledì 27 Novembre
Il Corriere di Magliano
Il quotidiano di Magliano de' Marsi, comune della Marsica nella provincia de L'Aquila, in Abruzzo.
Published by
malleani
27 novembre 2019
Politics World Art & Entertainment Leisure Health Business #abruzzo #laquila
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LE IENE ed il Caso di Chico Forti: "Intervenga lo Stato Italiano"
thumbnail albaria­.org - LE IENE sono tornate a parlare di Chico Forti. La Farnesina riferisce che il ministro Di Maio si sta interessando con grande attenzione al caso. E' tempo di spiegare al Popolo Italiano attraverso qua…
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Moncalvo: silenzio assordante sulla fuga della Fiat in Francia

Gigi Moncalvo «Tutti parlano giustamente del problema dell’Ilva e dei posti di lavoro a rischio a Taranto, ma nessuno – sottolineo, nessuno – parla dei posti che salteranno per la vicenda Fca-Psa». Perché nessuno ne parla? Molto semplice, risponde Gigi Moncalvo: «Nessuno osa rispondere al seguente interrogativo: quando ci sarà da decidere la sorte, la chiusura degli stabilimenti in Italia (Pomigliano d’Arco, Termini Imerese, Melfi e chi più ne ha, più ne metta), secondo voi prevarrà la volontà e la decisione dei 6 consiglieri (su 11) della corporation francese, oppure prevarrà la tesi di una società che ormai è olandese, londinese e americana?». Ormai l’ex Fiat – per decenni sorretta finanziariamente dallo Stato italiano – è infatti una società di diritto olandese con domiciliazione fiscale nel Regno Unito (e domiciliazione borsistica negli Usa). Insiste Moncalvo, dai microfoni della trasmissione web-radio “Forme d’Onda“, ripreso anche su YouTube: «Che cosa gliene importerà, all’ex Fiat, ormai olandese, londinese e americana, della sorte di Pomigliano d’Arco, Melfi, Termini Imerese e tutto il resto?». L’accusa di Moncalvo è esplicita: «I media tacciono, sull’accordo franco-italiano, perché la Fiat continua a riversare fior di soldi, in termini pubblicitari, su giornali e televisioni». Un modo per avere “buona stampa”, cioè in questo caso stimolare il silenzio dei giornalisti?
Categoria alla quale peraltro appartiene lo stesso Moncalvo, cronista di rango, già attivo su alcune tra le maggiori testate italiane (collaboratore di Maurizio Costanzo, Piero Ottone e Guglielmo Zucconi) nonché giornalista sulle reti Mediaset e infine dirigente Rai. Negli ultimi anni, con esplosivi libri-inchiesta (”I lupi e gli Agnelli“, “Agnelli segreti“, spariti dalle librerie ma disponibili attraverso il sito dell’autore), Moncalvo si è concentrato nello scavare tra “ombre e misteri della famiglia più potente d’Italia”. Fino a scoprire cosa? Questo: che un potere-ombra, finanziario e anglosassone, si sarebbe impossessato del controllo politico della Fiat già dal dopoguerra, fino poi a “imporre” che l’eredità di Gianni Agnelli finisse a John Elkann, il quale – giovanissimo – alla scomparsa dell’Avvocato mise l’impero Fiat nelle mani del manager finanziario Sergio Marchionne, campione del neoliberismo americano. Moncalvo evoca anche «rabbini francesi e grembiulini» nell’orbita di John Elkann, alludendo al ruolo del padre, il giornalista e scrittore Alain Elkann, membro del potentissimo Jewish Institute e figlio del banchiere, industriale e rabbino francese Jean-Paul Elkann. Dietro alla “real casa” torinese, attraverso il ramo Elkann oggi al comando, aleggia il potere del B’nai B’rith, elusiva massoneria sionista?
Ne parlò il saggista e massone Gianfranco Carpeoro, a proposito della strana fine di Edoardo Agnelli nel 2000: il figlio “ribelle” dell’Avvocato, che in un’intervista al “Manifesto” aveva annunciato l’intenzione di volersi occupare del destino della Fiat, si sarebbe convertito all’Islam, e addirittura alla confraternita mistica dei Sufi. Una foto lo ritrae a Teheran in una sessione di preghiera guidata dall’ayatollah Alì Khamenei, guida suprema della ierocrazia sciita. Fu proprio l’Iran ad accusare il Mossad, il servizio segreto israeliano, della morte di Edoardo Agnelli, precipitato da un viadotto autostradale in circostanze mai del tutto chiarite. Forse per motivi di pura propaganda politica anti-sionista, Teheran accusò la “lobby ebraica” di aver sostanzialmente Alain Elkannpropiziato l’eliminazione di Edoardo Agnelli (caso archiviato come suicidio) per poter poi mettere completamente le mani sull’impero Fiat dopo la morte di Gianni Agnelli. Dietrologie, semplici illazioni, addirittura insinuazioni senza fondamento? Dal lavoro di Moncalvo, incentrato per lo più sulla imbarazzante “guerra” familiare per l’eredità dell’Avvocato (seguita dall’ancora più imbarazzante silenzio dei media), emerge in sostanza l’impenetrabilità della governance Fiat, retta da logiche che ricordano quelle delle antiche monarchie.
Carte giudiziarie alla mano, Moncalvo ha scoperto che il grosso del “tesoro” degli Agnelli è depositato all’estero, lontano dall’Agenzia delle Entrate (a Panama e in un caveau dell’aeroporto di Ginevra), e che i due uomini-ombra dell’Avvocato, Gianluigi Gabetti e Franzo Grande Stevens, manovrarono – insieme ai notai, e d’intesa con la vedova Agnelli, Marella Caracciolo – per favorire in modo esclusivo l’allora giovanissimo John Elkann, entrato nel board Fiat a soli 21 anni. Oggi, ragiona Moncalvo, la Exxor (finanziaria di famiglia) è stata stra-premiata con un “bonus” di oltre 5 miliardi dai futuri partner francesi, che in cambio però prenotano il controllo del colosso Fca-Psa, che verrebbe affidato a Carlos Tavares, l’uomo-Peugeot. Una maxi-buonuscita agli Elkann per lasciare il timone alla Francia, il cui governo oltretutto controlla il 13% del gruppo che include Peugeot, Citroen e Opel? Secondo “Money.it“, Fca porta in dote 102 stabilimenti e un fatturato da oltre 110 miliardi, con marchi come Fiat e Jeep, Conte e LandiniLancia, Abarth, Alfa Romeo, Maserati, Chrysler, Dodge, Fiat Professional e Ram. Da canto suo, Psa (che possiede anche Ds Automobiles e Vauxhall) mette sul piatto appena 45 stabilimenti e un giro d’affari da 74 miliardi, inferiore quindi a quello dell’ex Fiat.
In sostanza: i francesi offrirebbero di meno ma otterrebbero di più, dopo aver “premiato” a suon di miliardi i torinesi, forse ansiosi – da tempo – di disimpegnarsi dal settore auto? Se è presto per trarre conclusioni, visto che ogni giorno emergono precisazioni sullo sviluppo dell’accordo, ancora in corso nella sua definizione e motivato dalla necessità di reggere il mercato mondiale dell’auto, è sconcertante – rileva Moncalvo – il silenzio assordante del sistema-Italia, di fronte a una notizia di questa portata. Gli stessi sindacati si limitato a mormorare: forse, auspica Landini, la fusione rafforzerà il comparto industriale. Certezze, nessuna: quand’era a capo della Fiom, Landini si vide beffare dall’inesistente Fabbrica Italia, il piano di rilancio solo vagheggiato da Marchionne. Ma ancora più clamoroso è il silenzio dei media nazionali e della stessa politica, evidenziato dall’assenza totale – nella vicenda – del governo Conte. E se chiuderanno gli stabilimenti del centro-sud? Visto che a decidere saranno i francesi, come possono dormire sonni tranquilli gli operai di Melfi, Pomigliano e Termini Imerese? Nessuno sembra domandarselo: silenzio di tomba. Muti i giornali, zitti i partiti, non pervenuto Palazzo Chigi. Purtroppo, la cosa non stupisce: solo in Italia, ricorda Moncalvo con amarezza, nel 1991 – per timore di dispiacere ai signori della Fiat – fu tradotto col titolo “Il silenzio degli innocenti” il film-kolossal di Jonathan Demme, con Jodie Foster e Anthony Hopkins. Nel resto del mondo, il titolo originale (”The silence of the lambs”) fu tradotto correttamente: il silenzio degli agnelli.

martedì 26 novembre 2019

“MACELLAZIONE SUINI A DOMICILIO” più 1 altro/i articolo/i


Posted: 24 Nov 2019 03:00 PM PST

Campagna di macellazione a domicilio dei suini per il consumo privato 2019/2020.

In allegato l'avviso completo

Allegati
Posted: 24 Nov 2019 03:00 PM PST
Rinnovo Comitato Amministrazione Beni Separati Uso Civico Fraz. Marano del 17.11.2019. Elezione Presidente
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lunedì 25 novembre 2019

Colabianchi, nuovo soprintendente del Lirico: "Ecco la mia idea per il futuro del teatro"


Rosciolo
NOTIZIE

Colabianchi, nuovo soprintendente del Lirico: "Ecco la mia idea per il futuro del teatro"
Colabianchi, originario di Rosciolo, in Abruzzo, è direttore d'orchestra, compositore, pianista, librettista, ed è stato anche direttore artistico del Teatro ...
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domenica 24 novembre 2019

"Attenzione, possibili bocconi avvelenati trovati nella “Piazzetta” a Magliano dei Marsi" più 2 altro/i articolo/i


Magliano de' Marsi
NOTIZIE

Attenzione, possibili bocconi avvelenati trovati nella "Piazzetta" a Magliano dei Marsi
Magliano dei Marsi – Torna la paura per cani e gatti e per i loro padroni. Dopo gli svariati e infelici episodi delle scorse settimane verificatisi nella città ...
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Il marsicano Nicola Colabianchi alla guida del Teatro Lirico di Cagliari
Il marsicano – di Rosciolo, frazione di Magliano dei Marsi – Nicola Colabianchi alla guida del Teatro Lirico di Cagliari. Il Mibac ha ratificato la nomina ...
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Via ai mercatini di Natale in Abruzzo
A Magliano dei Marsi due giorni, sabato 21 e domenica 22, saranno poi dedicati a laboratori creativi, preparazione delle letterine di Natale, apertura ...
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The Magliano Weekly is out! Edition of 24 November 2019


 Domenica 24 Novembre
The Magliano Weekly
Il Settimanale di Magliano de' Marsi
Published by
malleani
24 November 2019
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L'Abruzzo delle valli vietate - Montagna.TV
thumbnail montagna­.tv - I divieti sono comparsi a febbraio, accanto alla chiesa della Madonna della Lanna. Il Comune di Villavallelonga, con una delibera firmata dal sindaco Leonardo Lippa, ha chiuso ai non residenti la str…
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