giovedì 4 aprile 2019

“Avviso pubblico, concernente la presentazione delle domande per i pagamenti compensativi per le zone montane” più 3 altro/i articolo/i


L'Associazione “Dogs & Horses” propone la nascita di un'unità cinofila nella Marsica per i soccorsi - Terre Marsicane
Posted: 03 Apr 2019 12:02 AM PDT
L'Associazione "Dogs & Horses" propone la nascita di un'unità cinofila nella Marsica per i soccorsi  Terre Marsicane
Avezzano – Quando ad essere in gioco sono le vite umane, un amico a quattro zampe può fare la differenza. È il caso del soccorritore e istruttore delle unità ...
Posted: 02 Apr 2019 03:00 PM PDT

SI RENDE NOTO

che con Determinazione dirigenziale n. DPD025/41 del 27.02.2019, della Regione Abruzzo — Servizio Territoriale per l'Agricoltura Abruzzo ovest — Ufficio Coordinamento e Attuazione Pagamenti Compensativi per le Aree Montane di Indennità Natura 2000 - avente per oggetto "Reg. UE 1305/2015 del Parlamento Europeo e del Consiglio sul sostegho allo Sviluppo Rurale da parte del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEARS). Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Abruzzo. Approvazione vviso pubblico Mis. 13 Sottomisura 13.1 <>", è stato approvato l'avviso relativo ai pagamenti compensativi per Ie zone montane anno 2019.

Tutti coloro che ne hanno interesse possono presentare le domande di sostegno/pagamento per l'anno 2019, entro il 15.05.2019, secondo le seguenti modalità;

 
a) per il tramite dei Centri Autorizzati di Assistenza Agricola (CAA) accreditati dall'OP AGEA, previo conferimento di mandato;
b) con l'assistenza di un libero professionista o di altri soggetti appositamente autorizzati dalla Regione, muniti di opportuna delega per la presentazione della domanda appositamente conferita dalle aziende.
Massa d’Albe, il sindaco Lucci denuncia l’iniziativa dell’impianto di compostaggio Contestabile - MarsicaLive
Posted: 02 Apr 2019 08:52 AM PDT
Massa d'Albe, il sindaco Lucci denuncia l'iniziativa dell'impianto di compostaggio Contestabile  MarsicaLive
Massa d'Albe. "Si apprende, con stupore, dell'indizione della "Giornata formativa per le scuole superiori sul tema ambientale" prevista per il 4 aprile presso ...
Giornata mondiale dell’autismo, eventi a Magliano dei Marsi con l’associazione Alba Onlus - MarsicaLive
Posted: 30 Mar 2019 02:37 AM PDT
Giornata mondiale dell'autismo, eventi a Magliano dei Marsi con l'associazione Alba Onlus  MarsicaLive
Magliano dei Marsi. In occasione della Giornata Mondiale dell'autismo del 2 Aprile, si svolgerà domenica 31 marzo 2019, dalle ore 10.00 alle ore 12.00, presso ...

VOCE / 5 ANNI FA QUEL KILLERAGGIO SCIENTIFICO


Da cinque anni la Voce ha cessato le sue pubblicazioni cartacee e non è più in edicola. Dove non riuscirono Pomicino, Gava, Scotti, faccendieri e mafiosi d'ogni risma, è riuscito Antonio Di Pietro. Che ha ottenuto dai suoi colleghi prima di Sulmona e poi dell'Aquila sentenze abnormi e tali da decretare la fine del nostro magazine.


Annita Zinni e Antonio Di Pietro

L'esecuzione in piena regola di una Voce che da trent'anni stava combattendo le sue battaglie antimafia, per scovare i politici collusi, i capitali riciclati, le camorre formato esportazione, alzare i veli sui palazzi del Potere, sui santuari bancari, sui controllori che controllano se stessi, sui conflitti d'interesse, sulle endemiche corruzioni, sui Misteri d'Italia, dal caso Alpi alla strage del sangue infetto.
Quella Voce di tutta evidenza "Doveva Morire", come è titolato il libro sulla tragedia di Aldo Moro scritto da due grandi amici di sempre della Voce, Ferdinando Imposimato e Sandro Provvisionato.

QUELLA VOCE DOVEVA MORIRE
Ma vediamo le tappe dell'esecuzione scientifica. 2008. Alberico Giostra, giornalista Rai e da parecchi mesi collaboratore della Voce (dopo un anno firmerà "Il tribuno", dedicato allo stesso Di Pietro, senza passare alcun guaio, così come per l'articolo "incriminato") scrive un articolo su Cristiano Di Pietro, il rampollo dell'ex pm che si sta dando alla politica a livello regionale, nel suo Molise. Giostra narra anche della sua problematica maturità, per la quale riceve un aiutino da una insegnante di Sulmona, Annita Zinni. Niente di agghiacciante, nessuna accusa di stampo mafioso né di corruttele: una semplicissima, piccola mano.


Alberico Giostra

Apriti cielo. Neanche avessimo accostato il nome della maestrina a quello di Totò Riina, dopo alcuni mesi riceviamo una citazione civile, in cui lady Zinni sostiene di aver ricevuto danni incalcolabili da quell'articolo killer, quantificabili in almeno 40 mila euro. A quanto pare non poteva più uscire di casa per la vergogna!
Francamente prendiamo la vicenda giudiziaria sottogamba, perché quelle lamentele non stanno né in cielo né in terra. Tant'è vero che in quel lasso di tempo, circa 9 mesi, l'insegnante ha fatto carriera politica, come documentato da alcuni filmati su Yuo Tube: da semplice segretaria di nome e di fatto è diventata segretario provinciale dell'Italia dei Valori del suo amico storico, Tonino Di Pietro.
Veniamo a sapere, da fonti molisane, che lo stesso ex pm avrebbe voluto querelare la Voce in prima persona; ma poi, consigliato dalla consorte e da un fido avvocato, avrebbe optato per l'amica Zinni. Avanti lei con la citazione milionaria.


Il Tribunale di Civitavecchia

Eccoci alla sentenza di primo grado, pronunciata dal giudice Massimo Marasca del tribunale di Sulmona (oggi in servizio a Civitavecchia). La Voce viene condannata a 90 mila euro, addirittura il doppio di quanto richiesto dalla stessa Zinni. Ai confini della realtà.
E ancora più ai confini della realtà sono le motivazioni. Secondo il giudice Marasca, infatti, la povera Zinni ha subito un triplice danno: morale per la reputazione rovinata dall'articolo, di relazione per il fatto che la maestrina ha dovuto per quasi un anno interrompere qualsiasi tipo di relazione sociale (non è potuta, per fare un esempio, neanche andare in piscina), poi psicologico, un "patema d'animo transeunte", come attestava il certificato di un'amica psicologa.
Siamo lieti, comunque, di capire quanto la Voce conti: più di un Espresso e di una Repubblica, ritualmente condannate per episodi ben più eclatanti a 30-40 mila euro; più di un Roberto Saviano, che per una "svista" nel suo Gomorra (aveva scritto di un normale cittadino come di un camorrista) costò alla Mondadori 30 mila euro. Nel nostro piccolo siamo felici di tali attestati di stima da parte del giudice Marasca.
Gli attestati però volano via, mentre restano decreti ingiuntivi, pignoramenti, chiusura dei conti correnti, tutto l'autentico calvario che la Voce e il suo direttore, Andrea Cinquegrani, sono stati per 5 anni esatti costretti a percorrere.

IL LUNGO CALVARIO
La Voce, da allora, non è più uscita in edicola, per il semplice fatto che non era di tutta evidenza più possibile pagare le spese tipografiche e di distribuzione, non avendo più lo straccio di un conto corrente.


Cristiano Di Pietro "interrogato" da Filippo Roma delle Iene

Gli ultimi spiccioli sono finiti per difenderci dagli attacchi giudiziari a raffica di lady Zinni, la quale è riuscita anche ad ottenere dal giudice civile di Roma l'ultima tranche di quel fondo per l'editoria derivante dal rimborso per le spese tipografiche. Ha incassato circa 20 mila euro di una annualità e bloccato ogni possibilità di riceve le seguenti. Cinquegrani, da allora, non ha più potuto avere un conto corrente, come neanche il peggior appestato.
E' riuscita Zinni – con il suo amico e mandante Di Pietro – a fare il deserto economico intorno a noi. Quel deserto che, in ben altro modo, evocava il grande Giorgio Bocca nel suo "Inferno", in cui dedicava un intero paragrafo al nostro magazine, "Una Voce nel deserto". Venne a trovarci nella piccola ma animatissima redazione di piazza Mercato nel 1991 e dopo quasi 15 anni tornò in occasione del suo "Napoli siamo noi", per la cui realizzazione ha collaborato Rita Pennarola.


Filippo Roma delle Iene durante la preparazione del servizio sulla vicenda giudiziaria di Sulmona che ha portato alla chiusura della Voce

Arrivano tre anni fa a Napoli le "Iene" con Filippo Roma per realizzare un servizio sul caso della Voce.
Un servizio che non uscirà mai. Solo l'intervista a Cristiano Di Pietro, per documentarne l'alto tasso di cultura con domande sulle capitali del mondo: quella del Brasile è Buenos Aires…
Ma l'odissea è solo all'inizio. Perché appena lette le farneticanti motivazioni della sentenza ci affrettiamo a chiedere che l'appello si possa tenere nel più breve tempo possibile, perché – lo sanno anche i bambini – se un giornale non esce presto muore.
Sapete cosa ci ha risposto il solerte tribunale dell'Aquila? Una multa, una sanzione di 1000 euro per aver osato disturbare lorsignori, chiedendo semplicemente di fare il loro dovere e il loro lavoro, visto che quello dell'Aquila non è un foro così intasato come possono essere quelli di Roma e Napoli. Lesa maestà.
E sapete quando si è svolto il secondo grado? A fine dello scorso anno, 2018, quindi dopo ben 4 anni da quello di primo grado. Ormai a quel punto non aveva più alcun senso, visto che era del tutto impossibile riprendere le pubblicazioni cartacee dopo una pausa così lunga. E del tutto scontato, poi, l'esito del giudizio: una limatina alla condanna, ridotta da 90 a 50 mila euro; però addirittura tornata sopra l'asticella dei 100 per via di interessi, spese legali e tutto quanto fa giustizia di casa nostra.
Una farsa all'italiana.

LE NOSTRE BATTAGLIE
Come abbiamo detto all'inizio, in trent'anni di pubblicazioni, a partire da aprile 1984, ne abbiamo passate di cotte e di crude (ma la Voce ha nel frattempo vinto il premio Penne Pulite e il premio Saint Vincent per le migliori inchieste), sia per via delle querele che delle pesanti citazioni civili, quelle richieste di risarcimento danni puntate come un autentico revolver alle tempie dei giornalisti scomodi, soprattutto se non hanno alle spalle un editore di una certa forza: ma anche in questi casi l'intimidazione riesce, perché da un bel po' ormai gli editori "scaricano" i giornalisti; se poi sono free lance vengono lasciati tranquillamente sbranare dagli aggressori in colletto bianco o anche sporco di mafia.


Oliviero Beha

Siamo passati dalle citazioni miliardarie di Paolo Cirino Pomicino e i suoi 11 miliardi di lire per 'O Ministro, a quelle della sua creatura del cuore, l'ICLA acchiappatutto nel dopo terremoto e non solo; dalla raffica di querele e citazioni di Franco De Lorenzo per "Sua Sanità" e la Farmatruffa, a quelle degli amici Marcucci, gli oligopolisti nella lavorazione e distribuzione di emoderivati; da Alessandra Mussolini all'amico-camerata Roberto Fiore, il leader di Forza Nuova. Da quella di Bettino Craxi appena sbarcato in Tunisia, alla citazione del faccendiere dei Casalesi Cipriano Chianese ben prima che la magistratura cominciasse ad indagare su di lui. Ed a quella del Centro Sociologico Italiano, la seconda obbedienza massonica in Italia. Negli ultimi mesi una citazione perfino dalla Wada (il colosso internazionale che sulla carta è impegnato sul fronte antidoping) per il giallo del campione di marcia Alex Schwazer.
Per condire il tutto con altri faccendieri, camorristi e colletti bianchi, dalla sanità alla giustizia (sic) alla finanza. Un bel mix.
Siamo riusciti a spuntarla con tutti, ci siamo svenati in spese giudiziarie (ormai insostenibili anche solo per attrezzare un minimo di difesa), abbiamo resistito, siamo andati avanti tra sforzi inenarrabili per 30 anni.
Poi è arrivato lui, il Giustiziere, l'Uomo che voleva cambiare l'Italia. Ce l'aveva giurata, perché la Voce è stata la prima testata a scrivere del suo "tesoro", quella società Antocri che ne custodiva tutti i segreti e gli immobili, palate milionarie.
Ne scrivemmo dieci anni fa per primi. Nello stesso periodo usciva "Italiopoli" del grande Oliviero Beha, dove metteva a confronto, tra le varie coppie di italiani, come magistrati le figure di Ferdinando Imposimato e di Di Pietro. E Oliviero alzava il sipario sugli altarini del fondatore-affondatore di Italia dei Valori, Antocri ben compresa.
Qualche anno dopo Italiopoli e l'inchiesta della Voce, arriva il servizio di Report, che decreta in 24 ore la fine di Italia dei Valori e del suo leader maximo.
Di Pietro si è ricordato bene di quella cronologia…

To see the article visit www.lavocedellevoci.it

mercoledì 3 aprile 2019

“Massa d’Albe, il sindaco Lucci denuncia l’iniziativa dell’impianto di compostaggio Contestabile - MarsicaLive” più 1 altro/i articolo/i


Massa d’Albe, il sindaco Lucci denuncia l’iniziativa dell’impianto di compostaggio Contestabile - MarsicaLive
Posted: 02 Apr 2019 08:52 AM PDT
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Torna Festiv'Alba: 22 eventi di musica, teatro e musica tra Alba Fucens e Rosciolo - Terre Marsicane
Posted: 02 Apr 2019 03:38 AM PDT
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Torna, dal 29 giugno al 9 agosto, la terza edizione di Festiv'Alba, rassegna di eventi estivi che, dal 2017, l'associazione Harmonia Novissima promuove nel ...

Torna Festiv'Alba: 22 eventi di musica, teatro e musica tra Alba Fucens e Rosciolo

Rosciolo
Aggiornamento  2 aprile 2019
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Torna Festiv'Alba: 22 eventi di musica, teatro e musica tra Alba Fucens e Rosciolo
Torna, dal 29 giugno al 9 agosto, la terza edizione di Festiv'Alba, rassegna di eventi estivi che, dal 2017, l'associazione Harmonia Novissima ...
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martedì 2 aprile 2019

“AVVISO PUBBLICO PER LA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE E CONTESTUALE PRESENTAZIONE DI OFFERTE DA PARTE DI OPERATORI ECONOMICI PER LA FORNITURA DI PRODOTTI ITTICI SURGELATI DA DESTINARE ALLA PREPARAZIONE DEI PASTI” più 7 altro/i articolo/i


Posted: 31 Mar 2019 03:00 PM PDT
Avviso fornitura prodotti surgelati Bando UNRRA - Comune di Avezzano, Caritas e Comune di Magliano de' Marsi 
Posted: 31 Mar 2019 03:00 PM PDT
Avviso fornitura prodotti caseari Bando UNRRA - Comune di Avezzano, Caritas e Comune di Magliano de' Marsi 
Posted: 31 Mar 2019 03:00 PM PDT
Avviso fornitura scatolame e conserve Bando UNRRA - Comune di Avezzano, Caritas e Comune di Magliano de' Marsi 
Posted: 31 Mar 2019 03:00 PM PDT
Avviso fornmitura frutta e verdura Bando UNRRA Comune di Avezzano, Caritas e Comune di Magliano de' Marsi 
Posted: 31 Mar 2019 03:00 PM PDT
Avviso Psicologo Bando UNRRA - Comune di Avezzano, Caritas e Comune di Magliano de' Marsi 
Posted: 31 Mar 2019 03:00 PM PDT
Avviso Assistente Sociale Bando UNRRA - Caritas- Comune di Avezzano e Comune di Magliano de' Marsi.
Terremoto in tempo reale INGV : scosse di oggi 28 marzo 2019 (ultimi terremoti, orario) - InMeteo
Posted: 28 Mar 2019 12:49 AM PDT
Terremoto in tempo reale INGV : scosse di oggi 28 marzo 2019 (ultimi terremoti, orario)  InMeteo
Terremoto in tempo reale, INGV / Ancora una lieve scossa nella notte avvertita sul litorale marchigiano, zona Fermo. Rilevate altre lievi scosse sull'Appennino ...
La vedova di Chichiarelli: “Mio marito è stato ucciso perché sapeva” - Estreme Conseguenze
Posted: 27 Mar 2019 01:33 AM PDT
La vedova di Chichiarelli: "Mio marito è stato ucciso perché sapeva"  Estreme Conseguenze
"Ho visto mazzette e mazzette di soldi sparpagliate sul tavolo della sala… c'era una quantità enorme di banconote. E ho capito che Tony si era messo nei guai".

Magliano dei Marsi. Simpatico pesce d'aprile organizzato dalla Pro Loco



Magliano de' Marsi
Aggiornamento  2 aprile 2019
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Magliano dei Marsi. Simpatico pesce d'aprile organizzato dalla Pro Loco
MAGLIANO DEI MARSI – «Quando si scherza bisogna essere seri» così diceva un'indimenticabile Alberto Sordi nella pellicola "Il marchese del Grillo" ...
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lunedì 1 aprile 2019

Re Perseo di Macedonia. Cronaca di un Re sconfitto ed imprigionato ad Alba Fucens

MAGLIANO DEI MARSI – La terra dei Marsi è stata solcata dai passi di uomini e donne che hanno reso grande la storia dell’umanità: vincitori e sconfitti, ricchi e poveri, sapienti ed ignoranti, tutti sono stati osservati dallo sguardo del monte Velino e cullati dal cuore della Marsica. In questo articolo vi  racconteremo le vicende di un re sconfitto, che forse qualcuno conosce già: re Perseo, l’ultimo sovrano di Macedonia. 

Perseo di Macedonia, figlio del re Filippo V – sconfitto nella battaglia di Cinoscefale (Grecia) nel 197 a.C dall’esercito della repubblica romana- apparteneva alla nobile casata degli Antigonidi, discendenti di Antioco I Monoftalmo generale di Alessandro Magno. Ma cosa c’entra questa figura storica con la Marsica? Per capire questo rapporto, dobbiamo portare la nostra memoria storica nella battaglia campale di Pidna, nel lontano anzi lontanissimo 168 a.C. Il sommo storico Tito Livio, nel capitolo VII del 45° libro della Storia di Roma dalla sua fondazione – in latino Ab Urbe Condita- scrive: “Perseo era a capo di quella guerra – la terza guerra macedonica- ne solamente lo rendeva illustre ed importante la sua fama e quella di suo padre e del nonno, ai quali apparteneva per cognome e per sangue. I quali avevano fatto, della Macedonia, il regno più importante del Mondo”. 



La battaglia, inizialmente stava volgendo a favore delle truppe macedoni con l’immortale falange creata da re Filippo II ed ampiamente utilizzata da suo figlio, Alessandro Magno. Plutarco, storico greco, nelle Vite Parallele, in particolare nella vita di Emilio Paolo, ricorda il grande eroismo delle truppe italiche proprio al servizio di Emilio Paolo. Sottolineando il coraggio dei Peligni e dei Marrucini – popolazioni abruzzesi- comandanti da Salvio. Nonostante la sconfitta quasi imminente, il console romano riuscì a trovare un punto debole nella falange: e lì lanciò i suoi legionari. Con i gladi ed il coraggio, sconfissero il prestigioso esercito macedone, facendo circa 20.000 vittime. Perseo venne sconfitto e fu costretto alla fuga. Catturato dai romani, il re sconfitto si lasciò cadere in gesti davvero poco regali. Il comportamento del sovrano sconfitto, ce lo ricorda sia Tito Livio sia Eutropio nel 4° libro del Breviarium, dove possiamo leggere un particolare finale della vicenda bellica: “Ma lui il console – Emilio Paolo- lo fece onorare come se non fosse stato mai vinto: che volendo quello – re Perseo- gettarsi ai piedi di lui, ma non lo permise e lo collocò accanto a sé”. Portato a Roma con la famiglia ed un gruppo di amici fidati, il re sconfitto venne scortato nella colonia latina di Alba Fucens per esser tenuto lì prigioniero. 



Jean-François-Pierre Peyron, Perseo di Macedonia inginocchiato di fronte a Emilio Paolo 

Sempre Plutarco, nella Vita di Emilio Paolo, ci racconta due particolari: il primo la presunta morte di Perseo e la seconda la sorte dei figli del sovrano. Nella prima parte lo storico greco scrive: “ nei confronti di Perseo, anche se ne commiserava la fortuna mutata ed era ben disposto ad aiutarlo, non trovò altro rimedio se non il trasferimento da quello che i Romani chiamano carcer in un luogo pulito e in una dimora più umana dove, sotto sorveglianza, come per la maggior parte è stato scritto, si lascio morire d’inedia; alcuni invece danno un racconto particolare e diverso della sua fine: gli uomini che lo sorvegliavano, lamentandosi di lui per qualcosa e presi dall’ira nei suoi confronti, dato che non potevano affliggerlo e maltrattarlo in altro modo, gli impedivano il sonno, facendo particolare attenzione ad ostacolare i momenti in cui si abbandonava al riposo e a tenerlo continuamente sveglio con ogni mezzo, fintanto che stremato da questa condotta morì”. Re Perseo morirà nel 166 a.C due anni dopo la sconfitta di Pidna. Nella seconda parte, riguardante i figli del re, racconta la vicenda di Alessandro: “Dicono che il terzo, Alessandro, fosse invece abile a lavorare a sbalzo e nell’intaglio, e che, avendo imparato a leggere e a parlare latino, ricoprì il ruolo di segretario dei magistrati, in quanto era valutato capace e bravo in questo tipo di servizio”. 

Una leggenda vuole, avvalorata anche da una forte tradizione orale, che i presunti resti della “tomba” del sovrano macedone fossero quelli che sorgono nel territorio di Magliano dei Marsi lungo la via Tiburtina Valeria.

Fonte:
www.marsica-web.it