La natura per superare le differenza!
Posted: 19 Jun 2018 12:15 AM PDT
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La natura per superare le barriere, presentati due progetti con i ...
Posted: 19 Jun 2018 12:15 AM PDT
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Il Comune di Magliano cerca un gestore per il campo di calcio e per ...
Posted: 19 Jun 2018 12:15 AM PDT
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Progetto Rete Solidale: mercoledì la presentazione dei risultati
Posted: 19 Jun 2018 12:15 AM PDT
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PFM - Premiata Forneria Marconi live a Magliano de Marsi
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Riparte il 21 giugno il tour di “Emotional Tattoos” della Pfm
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Grande successo per il Memorial Ennio Panei, numeri da record per ...
Posted: 18 Jun 2018 10:52 AM PDT
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Posted: 18 Jun 2018 07:02 AM PDT
Si avvisa la cittadinanza che da lunedì 25 giugno 2018 presso l'ufficio tecnico comunale LL.PP. sito nella sede provvisoria del comune in via Avezzano 56, saranno disponibili i moduli per le richieste del servizio scuolabus a.s. 2018/2019, che andranno riconsegnate entro e non oltre il 27 luglio 2018 presso l'ufficio protocollo.
Per il ritiro presso l'ufficio tecnico LL.PP. si prega di attenersi al seguente orario di apertura al pubblico:
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Magliano de' Marsi, comune della Marsica in provincia di L'Aquila (Unofficial Website)
mercoledì 20 giugno 2018
“La natura per superare le differenza!” più 7 altro/i articolo/i
martedì 19 giugno 2018
Laboratori creativi, summer English e orto didattico a Magliano con “C’era una volta…”
Magliano de' Marsi. L'estate ormai è iniziata, la scuola è finita e i bambini cosa fanno? Trascorrere settimane e settimane davanti a video – games e tv non è affatto produttivo per questo a Magliano de' Marsi un gruppo di giovani professionisti hanno deciso di dare vita a un progetto didattico – culturale che farà compagnia ai piccoli per tutta l'estate. E' nato così "C'era una volta…", baby parking, summer English e aiuto compiti per tutti i bambini dai 3 ai 10 anni. Gli ideatori dell'iniziativa, diplomati e laureati, in scienze dell'educazione e della formazione, psico-socio pedagogico e psicologia, hanno costruito un'offerta ampia che prevede laboratori creativi, giardino sospeso, sabbia cinetica, giochi con il corpo, ma anche attività che mettono in primo piano la creatività dei piccoli e la loro voglia di conoscenza come l'orto didattico, la baby fattoria, ma anche lo sport come il calcetto, la danza, le arti marziali e le passeggiate in natura.
Il progetto, gestito dall'associazione culturale "C'era una volta…", è stato costruito in base alle esigenze delle famiglie. Grazie a una serie di domande rivolte ai professionisti impegnati in prima persona nel baby parking si è riusciti a costruire un'offerta flessibile che ben si adatta alle necessità di mamme e papà che si dividono tra casa e lavoro. Il centro è aperto tutta l'estate dal lunedì al venerdì e prevede due pacchetti: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13 (costo settimanale 15 euro) oppure dalle 13 alle 16 (costo settimanale 10 euro). Inoltre c'è la possibilità di usufruire della struttura anche il sabato dalle 8.30 alle 13 (costo giornaliero 5 euro). Per i ragazzi che hanno necessità di svolgere i compiti e di saperne un pò di più su qualche materia il personale dell'associazione "C'era una volta…" è aperto dalle 13 alle 20. Inoltre, visto l'ambiente curato e a misura di bambini, si organizzano anche feste di compleanno con animazione e gonfiabili.
Per informazioni e contatti è possibile visitare la sede in piazzale San Domenico a Magliano de' Marsi, oppure chiamare i numeri 347.7534855 – 388.9585305
To see the article visit www.marsicalive.it
Il progetto, gestito dall'associazione culturale "C'era una volta…", è stato costruito in base alle esigenze delle famiglie. Grazie a una serie di domande rivolte ai professionisti impegnati in prima persona nel baby parking si è riusciti a costruire un'offerta flessibile che ben si adatta alle necessità di mamme e papà che si dividono tra casa e lavoro. Il centro è aperto tutta l'estate dal lunedì al venerdì e prevede due pacchetti: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13 (costo settimanale 15 euro) oppure dalle 13 alle 16 (costo settimanale 10 euro). Inoltre c'è la possibilità di usufruire della struttura anche il sabato dalle 8.30 alle 13 (costo giornaliero 5 euro). Per i ragazzi che hanno necessità di svolgere i compiti e di saperne un pò di più su qualche materia il personale dell'associazione "C'era una volta…" è aperto dalle 13 alle 20. Inoltre, visto l'ambiente curato e a misura di bambini, si organizzano anche feste di compleanno con animazione e gonfiabili.
Per informazioni e contatti è possibile visitare la sede in piazzale San Domenico a Magliano de' Marsi, oppure chiamare i numeri 347.7534855 – 388.9585305
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“Il Liceo Bellisario crea il logo del 750° centenario della battaglia dei piani Palentini” più 3 altro/i articolo/i
Randonnèe dei Briganti: Grifoni Mtb all'opera per l'evento ...
Posted: 17 Jun 2018 06:36 AM PDT
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Il Liceo Bellisario crea il logo del 750° centenario della battaglia dei piani Palentini
Posted: 17 Jun 2018 01:50 AM PDT
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Carabinieri forestali, al via i progetti al “MUN”: la natura per superare ...
Posted: 16 Jun 2018 11:08 PM PDT
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lunedì 18 giugno 2018
“Al via i progetti MUN, la natura per superare le differenze” più 1 altro/i articolo/i
Al via i progetti MUN, la natura per superare le differenze
Posted: 16 Jun 2018 02:39 AM PDT
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Nuove offerte di lavoro ad Avezzano e nella Marsica. Ecco tutte le ...
Posted: 15 Jun 2018 09:05 AM PDT
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domenica 17 giugno 2018
The Magliano Weekly is out! Edition of 17 June 2018
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Il miglior modo per salvare il pianeta? Lasciate perdere carne e latticini
L’allevamento animale a scopo alimentare è una minaccia per tutte le forme di vita sulla Terra e la bistecca “allevata al naturale” è la peggiore di tutte.
Se gli esseri umani sopravviveranno a questo secolo o al prossimo, se altre forme di vita potranno coesistere insieme a noi, questo dipende sopratutto dal modo in cui mangiamo. Potremmo ridurre tutti gli altri nostri consumi praticamente a zero e tuttavia porteremmo ancora al collasso il nostro sistema, a meno di non cambiare le nostre abitudini alimentari.
Tutte le prove puntano ora in un’unica direzione: la transizione fondamentale dovrebbe riguardare il passaggio dalla dieta animale a quella vegetariana. Un lavoro pubblicato la settimana scorsa su Science dimostra che, anche se alcune produzioni di carni e latticini sono più dannose di altre, sono tutte quante più nocive per l’ecosistema della coltivazione delle proteine vegetali. Dallo studio emerge che l’allevamento animale impegna fino all’83% del terreno arabile mondiale, ma contribuisce solo per il 18% al nostro fabbisogno calorico. Una dieta basata su prodotti vegetali ridurrebbe del 76% l’utilizzo delle aree agricole e dimezzerebbe i gas serra e gli altri inquinanti prodotti dall’industria agroalimentare.
Questo è dovuto in parte all’estrema inefficienza dell’alimentazione animale tramite granaglie: la maggior parte del loro valore nutritivo si perde nella conversione da proteine vegetali a proteine animali. Questo rafforza la mia affermazione che, se volete mangiare meno soia, allora dovreste mangiare soia: il 93% della soia consumata (che contribuisce alladistruzione di foreste, savane e paludi) la troviamo (trasformata in proteine animali) nella carne, nei latticini, nelle uova e nel pesce, e la maggior parte di essa va perduta durante la conversione. Quando la mangiamo direttamente, è sufficiente molto meno terreno arabile per fornire la stessa quantità di proteine.
Ancora più dannosa è la carne “allevata al naturale”: l’impatto ambientale della conversione dell’erba a carne, ribadisce l’articolo, “è enorme, qualunque sia il metodo di produzione utilizzato oggi.” Questo perché occorre così tanta terra per ogni bistecca o braciola da pascolo. In tutto il mondo il terreno da pascolo è circa il doppio di quello destinato alla produzione agricola, ma fornisce solo l’1,2% delle proteine di cui ci nutriamo. Anche se molti di questi pascoli non possono essere utilizzati per la produzione agricola, possono essere però usati per la rinaturalizzazione, permettendo il recupero di molti ricchi ecosistemi distrutti dall’allevamento animale, assorbendo l’anidride carbonica dall’atmosfera, proteggendo i bacini idrici e fermando sul nascere la sesta grande estinzione. Il terreno che dovrebbe essere riservato alla conservazione della vita umana e di tutti gli altri esseri viventi del pianeta è ora utilizzato per produrre un minuscolo quantitativo di carne.
Ogni volta che sollevo il problema cruciale della resa per ettaro, vengo colpito con un fuoco di sbarramento di insulti e vituperi. Ma non me la sto prendendo con gli allevatori, faccio solo notare che i conti non tornano. Non possiamo sfamare la crescente popolazione mondiale e neppure proteggere le diverse forme di vita con l’allevamento animale. Carne e latticini sono una stravaganza che non possiamo più permetterci.
Non c’è modo di uscirne. Quelli che affermano che i sistemi di allevamento “rigenerativi” o “olistici” imitano la natura si ingannano da soli. Si basano sulle recinzioni, mentre in natura gli erbivori selvatici si muovono liberamente, spesso su grandi distanze. Escludono o eliminano i predatori, che sono essenziali al buon funzionamento di tutti gli ecosistemi. Tendono ad eliminare i germogli vegetali e fanno in modo che venga a mancare quel complicato mosaico di vegetazione arborea, tipico di molti ecosistemi naturali, essenziale per l’esistenza di una grande varietà di vita animale.
L’allevamento industriale esige attacchi sempre più grandi al mondo vivente. Guardate al massacro dei tassi in Gran Bretagna, che ora, grazie alle richieste sbagliate dei produttori lattero-caseari, si sta espandendo in tutto il paese. La gente mi chiede come giustificherei il ritorno dei lupi, sapendo che ucciderebbero qualche pecora. Io chiedo loro come giustificano l’eradicazione dei lupi e di tanta altra fauna selvatica per far posto alle pecore. L’azione più importante che possiamo fare a favore dell’ambiente è ridurre l’entità del territorio utilizzato dall’allevamento.
A meno che non siate in grado di cucinare bene, e molte persone non hanno le capacità e neppure lo spazio per farlo, una dieta vegetariana può essere noiosa o costosa. Abbiamo bisogno di pasti pronti vegani migliori, più economici e di semplici sostitutivi della carne. Il passo importante verrà con la produzione industriale di carne artificiale. Ci sono molte obiezioni. La prima è che l’idea di una carne artificiale è disgustosa. Se la pensate così, vi invito a dare un’occhiata a come i vostri salsicciotti, hamburgher e bocconcini di pollo vengono attualmente allevati, macellati e trattati. Avendo lavorato in un allevamento intensivo di suini, ho una certa conoscenza di tutto quello che potrebbe sembrare disgustoso.
La seconda obiezione è che la carne sintetica pregiudica la produzione locale di cibo. Forse quelli che fanno affermazioni di questo genere non sanno da dove arriva il mangime per animali. Far passare della soia argentina attraverso un maiale delle vostre parti non la rende di certo più “locale” di quella destinata direttamente all’alimentazione umana. La terza obiezione è più seria: la carne artificiale si presta alla concentrazione industriale. Di nuovo, l’industria dei mangimi animali (e, in modo sempre crescente, la zootecnia) è diventata preda dei grandi complessi di imprese. Ma dovremmo lottare per far sì che la carne sintetica non segua la stessa strada: in questo settore, come in altri, abbiamo bisogno di severe leggi anti-trust.
Questa potrebbe anche essere l’opportunità per rompere la nostra totale dipendenza dai fertilizzanti azotati sintetici. Tradizionalmente, la produzione agricola e l’allevamento animale si integravano tramite dall’utilizzo del letame. L’abbandono di questo sistema ha portato ad una riduzione della fertilità del suolo. Lo sviluppo dei fertilizzanti industriali ci ha salvato dalla carestia, ma con un costo ambientale assai salato. Al giorno d’oggi, il legame fra bestiame e territorio è saltato quasi ovunque: i campi vengono coltivati tramite prodotti chimici industriali, mentre le deiezioni animali si accumulano, inutilizzate, in lagune puzzolenti, distruggono i fiumi e creano zone morte nei mari. Nel suolo, tutto questo rischia di accelerare la resistenza agli antibiotici.
Passando ad una dieta di tipo vegetale, instaureremmo una sinergia positiva. La maggior parte delle coltivazioni ad alto contenuto proteico, piselli e fagioli, catturano l’azoto dall’atmosfera, si autofertilizzano ed aumentano nel terreno la concentrazione dell’azoto, che può così essere utilizzato dalle coltivazioni successive, come cereali o piante oleaginose. Anche se il passaggio alle proteine vegetali difficilmente potrà eliminare la necessità, a livello mondiale, dei fertilizzanti artificiali, il lavoro pionieristico dei bioagricoltori vegani, che utilizzano solo compost a base di vegetali (e il meno possibile di fertilizzanti di altro tipo) dovrebbe essere sostenuto da studi che le autorità non sono, a tutt’oggi, riuscite a finanziare.
Ovviamente, tutta l’industria dell’allevamento si opporrà ad una cosa del genere, usando quelle immagini bucoliche e quelle fantasie pastorali con cui ci hanno infinocchiato per così tanto tempo. Ma non possono costrigerci a mangiare la carne. La scelta dobbiamo farla noi. Ogni anno che passa diventa sempre più facile.
George Monbiot
Fonte: www.theguardian.com
Tradotto da Markus per www.comedonchisciotte.org
sabato 16 giugno 2018
Il Corriere di Magliano is out! Edition of 16 giugno 2018
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