mercoledì 18 aprile 2018

Il Corriere di Magliano is out! Edition of 18 aprile 2018


Mercoledì 18 Aprile
Il Corriere di Magliano
Magliano de' Marsi. Comune della Marsica di 3740 abitanti della provincia di L'Aquila, in Abruzzo.
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malleani
18 aprile 2018
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Caso Alpi-Hrovatin. Si possono archiviare 24 anni di indagini senza essere arrivati alla verita? Per noi no – Articolo21
thumbnail www­.articolo21­.org - Si possono archiviare 24 anni di indagini, inchieste, commissioni parlamentari, senza essere arrivati alla verità? Senza sapere chi ha ucciso Ilaria e Miran? Senza conoscere chi ha ordinato quell'ese…
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Posted: 17 Apr 2018 12:29 AM PDT
Posted: 16 Apr 2018 11:54 AM PDT
Posted: 16 Apr 2018 05:41 AM PDT

martedì 17 aprile 2018

Via Rita Atria - Napoli, Giunta approva tre nuovi toponimi

Rita Atria, Titina de Filippo e Giorgio Ambrosoli

La Giunta comunale, su proposta dell'Assessore alla toponomastica Alessandra Clemente, ha approvato l'attribuzione di tre nuovi toponimi.
Nello specifico: intitolazione dell'area di circolazione attualmente denominata "Vicoletto Pietro Colletta", nel quartiere San Lorenzo, a Rita Atria, testimone di Giustizia, mediante l'istituzione del nuovo toponimo "Via Rita Atria" su proposta della Consigliera della Municipalità 4 Simona Riso.
Sempre nel quartiere San Lorenzo l'intitolazione dell'area di circolazione attualmente denominata "Via Nuova San Ferdinando" a Titina de Filippo, proposta sempre dalla 4 Municipalità.
Nel quartiere Chiaiano l'intitolazione dell'area di circolazione attualmente denominata "Traversa Giovanni Antonio Campano" a "Giorgio Ambrosoli", mediante l'istituzione del nuovo toponimo "Via Giorgio Ambrosoli".
Fonte: Napoli, Giunta approva tre nuovi toponimi

Il Sindacato giornalisti abruzzesi prova a voltare pagina e va #Controcorrente

ABRUZZO. Tra i più piccoli sindacati d'Italia, quello dei giornalisti abruzzese prova a rinnovarsi dopo decenni di gestione non memorabile negli anni cruciali del cambiamento della professione e del precariato. Nelle ultime elezioni ha prevalso una nuova compagine di giornalisti che, per la prima volta, si è presentata in opposizione alla lista del gruppo dirigente storico (cosa mai avvenuta prima, preferendo la “lista unica”). In totale gli iscritti con diritti di voto sono 159 professionali e 50 collaboratori. I voti di lista validi per le elezioni professionali sono stati 119: “Abruzzo informa” ha totalizzato 38 voti lista mentre la “sfidante” #Controcorrente 81 voti. Nel direttivo a 6 per i professionali sono stati eletti 4 per #Controcorrente 2 per “Abruzzo Informa”.

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lunedì 16 aprile 2018

I cristiani siriani: «Le armi chimiche un pretesto per fare la guerra» famigliacristiana.it

«Siamo stati svegliati alle 4 di notte dal sibilo dei missili e abbiamo capito che gli attacchi erano in corso. Si sono udite delle esplosioni nei dintorni di Damasco. Qui al centro per ora tutto è tranquillo ma la gente è preoccupata per il futuro. La popolazione vuole vivere in pace e non sotto l'incubo delle bombe». Al Sir, l'agenzia della Cei, le parole di padre Bahjat Elia Karakach, francescano della Custodia di Terra Santa, superiore del convento dedicato alla conversione di san Paolo, la parrocchia principale di rito latino della Capitale, a Damasco, racconta l'attacco congiunto di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia sferrato nella notte contro tre obiettivi a Damasco e Homs. Si tratterebbero di un centro di ricerca nella capitale siriana, di un impianto di stoccaggio di armi chimiche e di una struttura contenente armi chimiche ed equipaggiamenti, entrambi a ovest di Homs. La risposta militare di Trump al presunto utilizzo di armi chimiche contro la città siriana di Douma, che gli Usa hanno da subito attribuito al regime di Bashar al Assad, non si è fatta attendere oltre. «Sapevamo che esisteva l'intenzione di bombardare da parte degli Usa dopo il presunto attacco chimico alla Ghouta orientale ma la speranza era riposta in un'indagine oggettiva sull'uso di armi chimiche e che per questo non ci sarebbero stati lanci di missili», dichiara il frate che spera che «non si ripeta quanto già avvenuto in Iraq che fu invaso nel 2003 (da una coalizione formata per la maggior parte da Stati Uniti e Regno Unito, e con contingenti minori di altri Stati, ndr) perché il regime di Saddam Hussein era stato accusato di possedere armi di distruzione di massa. Armi che non furono mai trovate. La volontà è distruggere la Siria. Il progetto va avanti con queste bombe. Non ci resta che pregare per la pace ora più che mai».
All'agenzia DIRE monsignor Antoine Audo, vescovo caldeo di Aleppo e presidente di Caritas Siria, accusa Donald Trump: «Usano l'argomento degli attacchi chimici solo per continuare la guerra, alimentare il commercio di armi e compiacere l'Arabia Saudita», ha detto. «Vogliono dimostrare il loro potere ma come vescovi e come cristiani diciamo che alla storia delle armi chimiche non crediamo», ha aggiunto il Vescovo dopo i raid contro obiettivi governativi a Damasco e Homs. «Questo è solo un argomento per alimentare la guerra in Siria e il commercio delle armi, sfruttando la lotta tra sunniti e sciiti e compiacendo l'Arabia Saudita e le altre potenze del Golfo».
Il Vicario apostolico di Aleppo dei Latini, monsignor Georges Abou Khazen
Il Vicario apostolico di Aleppo dei Latini, monsignor Georges Abou Khazen

IL VICARIO APOSTOLICO DI ALEPPO: «CON QUESTI MISSILI HANNO GETTATO LA MASCHERA»

Molto critico sui raid di Usa, Francia e Gran Bretagna anche il Vicario apostolico di Aleppo dei Latini, monsignor Georges Abou Khazen, che al Sir ha detto: «Con questi missili hanno gettato la maschera. Prima era una guerra per procura. Ora a combattere sono gli attori principali. Sono sette anni, è iniziato l'ottavo, che si combatte sul suolo siriano e ora che gli attori minori sono stati sconfitti, in campo sono scesi i veri protagonisti del conflitto».
Le bombe della scorsa notte sono state sganciare come reazione ai presunti attacchi chimici nel Ghouta: «Aspettiamo gli esperti per indagare sul presunto attacco chimico a Douma ma dopo questi raid sarà tutto più difficile», dice Khazen. «Ogni appello alla pace cade nel vuoto, solo papa Francesco continua a sperare nella pace e noi con lui. Intanto cresce la sofferenza della popolazione che chiede pace e in cambio ottiene bombe e missili. Qui la gente si aspettava qualcosa di simile e purtroppo è avvenuto». L'auspicio di mons. Abou Khazen è che «questi attacchi non si allarghino anche in altri luoghi della regione perché sarebbe davvero pericoloso e tutto potrebbe sfuggire di mano. Serve una soluzione condivisa da raggiungere senza menzogne. Non abbiamo altre armi che la preghiera. Oggi», conclude il francescano, «il Vangelo ci propone il racconto degli Apostoli sulla barca in mezzo alla tempesta, di notte, salvati da Gesù che, apparso loro, diceva: "Sono io, non abbiate paura!". Questa sia la nostra speranza e la nostra forza». Proprio nei giorni scorsi era stata annunciata dal vicario l'organizzazione di una «Giornata di preghiera nazionale per la pace».

“L'ultimo saluto a suor Margherita: «Una madre per tanti»” più 1 altro/i articolo/i


Posted: 13 Apr 2018 01:36 AM PDT

Posted: 12 Apr 2018 09:43 AM PDT

domenica 15 aprile 2018

Siria, vescovo Aleppo: “Stanno facendo come in Iraq. Armi chimiche un pretesto”


"Sia fatta luce su tutto ed emerga la verità non come hanno fatto con l'Iraq in cui hanno distrutto il Paese dicendo che c'erano le armi chimiche. Così come hanno fatto con l' Iraq lo stanno facendo ora con la Siria. La gente lo ha capito, non è stupida".. Lo ha detto il vescovo caldeo di Aleppo e presidente della Caritas siriana, mons. Antoine Audo, intervistato da Antonio Soviero, manifestando forti dubbi sul fatto che il regime di Damasco abbia usato armi chimiche a Douma, nel Ghouta est. "Come è possibile che Assad – ha aggiunto mons. Audo – abbia usato armi chimiche per difendersi? Non è logico. Gli americani e i russi usano la Siria come pretesto per farsi la guerra e difendere i loro interessi internazionali".


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