Posted: 05 Apr 2018 08:23 AM PDT
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Magliano de' Marsi, comune della Marsica in provincia di L'Aquila (Unofficial Website)
sabato 7 aprile 2018
Progetto “Rete solidale permanente per l'inclusione sociale”, si cercano associazioni di volontari e cooperative
venerdì 6 aprile 2018
“Visita a sorpresa di Papa Francesco nella stanza del vescovo marsicano monsignor Antonio Santucci” più 2 altro/i articolo/i
Posted: 04 Apr 2018 09:40 AM PDT
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Posted: 04 Apr 2018 09:40 AM PDT
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Posted: 04 Apr 2018 08:41 AM PDT
IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO
Vista la deliberazione della G.C. n. 202 in data 5.6.1997 relativa alla individuazione dei Responsabili dei Servizi di cui all'art. 19 del D.Lgs. 77/95 e successive modifiche; Visto l' atto giuntale n. 66 del 08.06.2017 con il quale è stato approvato il piano esecutivo di gestione affidando ai predetti responsabili la gestione dei capitoli del Bilancio, per gli effetti dell'art. 169 del D.Lgs. 267/2000; VISTA LA PROPRIA Determinazione n. 456 del 25/07/2017 con cui si : Dispone che il Comune di Avezzano dove ha sede la CUC proceda all'esperimento - della procedura di gara Aperta ai sensi dell'art. 60 del D.lgs 50/2016, intervento di " Miglioramento Sismico" Palazzo Comunale denominato "Municipio" fino all'affidamento del lavoro oggetto della presente, che dovrà concludersi entro il 10/09/2017, al fine di soddisfare l'art. 5 del Disciplinare di Attuazione, con la categoria OG12; - Impegna la somma di €. 375,00 sul capitolo 2908 art. 1 del Peg Intervento 01112020109002 bilancio c.e. Residui ( Fondi a Totale carico dello Stato) D.L. n. 39/09 art. 11 e OCDPC 171/2014 annualità 2013, a titolo di pagamento del Contributo in favore dell'ANAC ; Che la CUC di Avezzano ha anticipato il pagamento del contributo ANAC di €. 375,00 per la gara n. 6809410 intervento di " Miglioramento Sismico" Palazzo Comunale denominato "Municipio" Magliano De' Marsi (AQ); Vista la nota del Comune di Avezzano (AQ) pervenuta al ns protocollo n.12606 del 18/112/2017, relativa al richiesta di rimborso contributo ANAC DI €. 375,00; Visto il D.Lgs 267/2000; Visto il D.Lgs 163/2006; Visto il D.P.R. 207/2010; Visto il D.Lgs 50/2016; DETERMINA Per quanto espresso in premessa, che si intende qui integralmente riportato: F1) Di Rimborsare alla Centrale Unica di Committenza del Comune di Avezzano (AQ) la somma di €. 375,00 versata a titolo di contributo all'ANAC per la gara n. 6809410 "Procedura Aperta intervento di " Miglioramento Sismico" Palazzo Comunale denominato "Municipio" Magliano De' Marsi ; F2) Di prelevare la somma di €. 375,00 sul capitolo 2908 art. 1 del Peg Intervento 01112020109002 bilancio c.e. Gestione Residui ( Fondi a Totale carico dello Stato) D.L. n. 39/09 art. 11 e OCDPC 171/2014 annualità 2013, a titolo di pagamento del Contributo in favore dell'ANAC F3) Che il Codice CUP assegnato al suddetto intervento è F51H16000010005 mentre il Codice CIG relativo ai lavori è 7159322B67; F4) Di provvedere alla Restituzione della somma di €. 375,00 IN FAVORE DELLA Centrale Unica di Committenza Comune di Avezzano (AQ) , mediante bonifico su girofondi presso tesoreria Unica con la seguente causale " Restituzione somma contributo ANAC Cig. 7159322B67; F5) Di dare atto che l'intervento è finanziato con il fondo di cui al D.L. n. 39/'09 art. 11 e OCDPC 171/2014 (annualità 2013); F6) Di trasmettere la presente determinazione alla struttura di supporto CUC, di cui questa amministrazione fa parte, presso il comune di Avezzano ,struttura delegata alla procedura di affidamento del servizio in oggetto completa dello schema di convenzione; F7) Di pubblicare sul sito internet ufficiale del Comune e sul portale della trasparenza e sull'albo pretorio on line; F8) di dare atto che la figura di "Responsabile del Procedimento" verrà svolta dall'Arch. Rossella Di Salvatore , e che ai sensi dell'art. 6/bis della Legge n. 241/1990 è stata accerta l'assenza di conflitti di interesse in capo al predetto R.U.P. ed ai titolari degli uffici ad adottare i pareri e le valutazioni tecniche; Magliano dei Marsi, lì 06-02-018
IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO
F.to ARCH. ROSSELLA DI SALVATORE |
giovedì 5 aprile 2018
Progetto “Rete solidale permanente per l'inclusione sociale”, pubblicato l’avviso pubblico per la disponibilità dei soggetti operanti nel terzo settore
Posted: 03 Apr 2018 07:32 AM PDT
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mercoledì 4 aprile 2018
Il Corriere di Magliano is out! Edition of 04 aprile 2018
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Lavori di realizzazione della banda larga: l'incontro tra gli stakeholders
Posted: 02 Apr 2018 12:03 AM PDT
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martedì 3 aprile 2018
ORDINE DEL GIORNO CONSIGLIO COMUNALE DEL 5 APRILE 2018
Posted: 30 Mar 2018 06:15 AM PDT
Vedi allegato....
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lunedì 2 aprile 2018
Siria: l'Occidente continua ad abbeverarsi alla fonte della propaganda jihadista
Come accadde durante la guerra libica del 2011 e come accade ormai da sette anni n Siria, da quando iniziò la guerra civile, è la propaganda jihadista a ispirare la comunità internazionale e il mondo dei media. Come è successo ad Aleppo e oggi a Ghouta Est, l'Occidente si indigna per le stragi di civili provocate dalle forze di Bashar Assad e ignora i morti provocati dai ribelli, premendo per instaurare tregue e cessate il fuoco che andranno a tutto vantaggio delle milizie jihadiste.
Per inciso, le stesse che ideologicamente propugnano lo Stato islamico retto dalla sharia e appoggiano e giustificano il terrorismo e il jihad contro gli infedeli (cioè noi) che colpisce negli Usa e in Europa.
Difficile distinguere tra buoni e cattivi in una guerra civile ma, pragmaticamente, pare evidente che l'alternativa al governo di Damasco non è la democrazia cantonale svizzera ma uno Stato islamico basato sulla legge coranica e in cui non ci sarebbe spazio per sciti, cristiani o altre fedi diverse dal più ortodosso islam sunnita.
Ciò nonostante Usa ed Europa continuano a sostenere i ribelli siriani appoggiati da Turchia e monarchie sunnite del Golfo benchè questo conflitto abbia comportato una serie di minacce devastanti per il Vecchio Continente, dalla fuga dei cristiani all'immigrazione illegale, dai foreign fighters al terrorismo.
Una cecità spiegabile solo con la valutazione che la nostra classe politica non sa quello che fa o che i miliardi di petrodollari investiti in Europa dai monarchi del Golfo hanno permesso di comprare non solo aziende, armi, alberghi e squadre di calcio ma anche molte coscienze politiche.
Non si può interpretare diversamente la credibilità accordata dai governi e dai media Occidentali, così come dalle organizzazioni internazionali, alle notizie provenienti da Ghouta, sobborgo di Damasco in mano da anni a diverse milizie jihadiste, alle notizie a senso unico fornite da Ong e fonti tutte legate a doppio filo agli insorti.
Certo l'assenza di fonti neutrali è dovuta anche al rischio di omicidio e rapimenti che corrono i giornalisti che dovessero spingersi nelle aree in mano ai ribelli ma è altrettanti evidente che queste aggressioni compiute più volte ai danni dei media hanno il chiaro obiettivo di tenere lontane dal fronte le fonti neutrali per poter spacciare a piene mani la propaganda jihadista.
Gli esempi più eclatanti? I supposti attacchi con armi chimiche attribuiti al regime di Damasco sono stati maldestramente documentati da "Aleppo media center" e "Idlib media center", cioè dagli uffici stampa delle milizie di al-Qaeda in Siria amplificati da diverse tv e media arabi per lo più basati nelle monarchie del Golfo ma hanno ugualmente avuto ampia eco e patenti di credibilità in tutto l'Occidente
Un copione già visto nel 2011 durante la guerra libica che determinò la caduta e la morte di Muanmmar Gheddafi. Ciò nonostante da sette anni i media italiani e di tutto il mondo riportano quasi sempre acriticamente le informazioni diffuse dall'Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus), Ong con sede a Londra e a tutti gli effetti vicina ai ribelli.
L'Ondus diffonde dati sullòe vittime dei raid aerei e dei bombardamenti di artiglieria governativi su Ghout impossibili verificare ma che vengono ciò nonostante riportati dai media senza esporre dubbi circa la loro veridicità o circa l'affidabilità della fonte, di parte come lo è, dall'altro lato della barricata, l'agenzia di stampa governativa siriana SANA.
Per questo è ridicolo che Ue e Onu si straccino le vesti per le condizioni dei civili a Ghouta, sotto attacco in seguito all'offensiva delle truppe di Assad ma non si preoccupino della popolazione di Damasco bersagliata dai mortai e dai razzi dei ribelli (di cui peraltro parlano in pochissimi).
Eppure fonti di tenore opposto o meno allineate, come quelle del clero cristiano siriano, non mancherebbero per cercare di offrire un'informazione quanto meno bilanciata.
Ad Aleppo come a Raqqa e ora a Ghouta i jihadisti non consentono l'evacuazione dei civili perché li utilizzano come scudi umani e per sacrificarli sull'altare della propaganda. Lo hanno fatto in precedenza anche i miliziani dello Stato Islamico a Sirte e Mosul e quelli di Hamas a Gaza, a conferma che si tratta di una tattica comune ai gruppi insurrezionali.
In questo contesto appare chiaro per quale ragione la comunità internazionale chieda il ripristino di un cessate il fuoco a Ghouta che ha l'obiettivo non certo di soccorrere i civili ma di dare respiro alle milizie jihadiste circondate e condannate alla sconfitta.
Qualcuno vuole forse farci credere che cibo e medicinali consegnati a Ghouta Orientale vengano distribuiti alla popolazione invece che gestiti direttamente dai miliziani islamisti?
Le truppe governative appoggiate dalle milizie scite alleate e dalle forze aeree russe avanzano su tutti i fronti applicando la stessa tattica utilizzata con successo per espugnare il centro di Aleppo, città tornata a una parvenza di vita normale dopo la cacciata dei ribelli, in gran parte stranieri.
Inevitabili, come in tutti i conflitti, le vittime tra i civili ma attribuirle a una sola fazione in campo significa voler diffondere "fake news" (quelle che fino a ieri definivamo "bufale") in modo consapevole.
Eppure lo stesso Occidente che piange per i ribelli jihadisti di Ghouta , dove i governativi evacuano i civili per completare le operazioni belliche, sembra aver dimenticato i curdi che pure celebravamo come eroi quando combattevano lo Stato Islamico a Kobane. Ora che combattono gli invasori dell'esercito turco e delle milizie "moderate" dell'Esercito Siriano Libero, l'Europa si volta dall'altra parte.
Del resto c'è poco da aspettarsi dai "Cuor di Leone" che governano l'Europa, proni ai petrodollari del Golfo e al "sultano" di Ankara che ci prende ormai da anni a calci da Cipro alla Libia, dal fronte dei flussi migratori a quello del gas senza mai perdere occasione di accusare gli europei di nazismo e islamofobia.
Certo alla Turchia si può rimproverare la mancanza di scrupoli ma non certo di coerenza nel perseguire i propri interessi nazionali: negli anni scorsi Ankara non ha esitato a sostenere lo Stato Islamico, acquistandone il petrolio estratto nei pozzi occupati in Iraq e Siria e favorendo l'attacco jihadista a Kobane, pur di cacciare o vedere sottomessi i curdi in Siria.
Ciò nonostante non c'è bisogno di scomodare grandi giuristi per sapere che l'invasione turca di Afrin viola il diritto internazionale, così come la presenza militare statunitense in Siria. Possibile che in quella grande coniglieria che è divenuta l'Europa nessuno senta il bisogno di mostrare un sussulto di dignità?
Anche in virtù dei nostri interessi considerato che ogni occupazione militare porta alla fuga di masse di persone che almeno in parte cercheranno di riversarsi in Europa, anche perchè le ricche monarchie sunnite del Golfo che hanno voluto la guerra civile siriana non li vogliono.
D'altra parte quali equilibri guidino oggi la cosiddetta "comunità internazionale" anche nell'ambito della gestione dei conflitti è apparso chiaro l'anno scorso quando un rapporto dell'Onu accusò i sauditi e le altre monarchie del Golfo Persico impegnate nel conflitto nello Yemen di colpire volontariamente i civili nelle regioni in mano ai ribelli sciti Houthi.
Riad minacciò di togliere i suoi cospicui finanziamenti alle Nazioni Unite se il documento di condanna non fosse stato ritirato e il segretario generale, all'epoca Ban Ki-moon, obbedì al diktat saudita pur esprimendo "profondo rammarico".
Foto Reuters, AP e AFP
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