| BYOBLU EDIZIONI Il Punto della Settimana. LA RASSEGNA SETTIMANALE |
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| Non tira una bella aria. Non è stata una bella settimana quella passata, soprattutto negli Stati Uniti. Il clima di odio e violenza nel quale il mondo occidentale sembra irrimediabilmente avvolto, passa dalle parole ai fatti e, purtroppo, inizia a reclamare le sue vittime. L'assassinio del giovane Charlie Kirk, brutale e terrificante, lascia sgomenti. Ma non è solo questo: si resta ancor più sgomenti a leggere le reazioni della "società civile", o presunta tale. Si resta sgomenti nel leggere le reazioni di giubilo, nel vedere i sorrisi e le celebrazioni per la morte violenta di un giovane padre. E ci si domanda quando siamo diventati questo. Quando l'Occidente "libero, evoluto e democratico" è diventato ciò che è oggi? Come siamo arrivati a ridurci cosi? Come si convive con una parte di Mondo che esulta e gioisce, se non addirittura giustifica, per la morte di un uomo la cui colpa era quella di avere delle idee, per qualcuno evidentemente intollerabili? Come si prosegue da questo punto in poi? E come se non bastasse, come se tutto questo non fosse abbastanza, a questo orrore si è aggiunto quello del brutale massacro della giovane Iryna Zarutska – avvenuto ad agosto, ma del quale abbiamo potuto apprendere solo negli ultimi giorni. Una ragazza che scappa dall'orrore della guerra nel suo Paese, per trovare rifugio in quello che, ancora una volta, si presume sia il mondo "civile e democratico". E proprio lì, invece, trova la morte. Una morte feroce, brutale, insensata e ingiustificata. Una morte avvenuta per mano di un uomo che non avrebbe dovuto essere lì, in quel vagone della metro. Perché era un uomo pericoloso, e tutti lo sapevano, anche le autorità. Le stesse autorità che non si sono poste alcuno scrupolo a rimetterlo in libertà per l'ennesima volta, condannando una povera ragazza innocente a un destino crudele. Ritorna, ancora più forte, l'interrogativo di sopra: cosa siamo diventati? Cosa sarà dopo Iryna e Kirk? Basterà il sangue innocente versato a destarci dal pericoloso sonno dell'anima nel quale siamo caduti? No, non tira proprio una bella aria. Buona lettura. |
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| | | | Morte Charlie Kirk. Catturato il sospetto assassino: Tyler Robinson, 22ennedi Redazione |
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| È finita la fuga dell'uomo accusato di aver ucciso Charlie Kirk, fondatore di Turning Point USA e figura di spicco del movimento conservatore americano. Le autorità hanno ufficialmente identificato il sospetto autore dello sparo: si tratta di Tyler Robinson, un ragazzo di 22 anni originario dello Utah.
Il presidente Donald Trump, pochi minuti prima, intervenuto in un'intervista a Fox & Friends, ha confermato che "con un alto grado di certezza" è noto chi abbia commesso il gesto. A compiere la svolta sarebbe stato il padre del sospettato, intervenuto tramite un pastore che collaborava con le forze dell'ordine, che ha contribuito a farlo consegnare. Continua a leggere > |
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| "Spero che venga giudicato colpevole e che ottenga la pena di morte. Charlie Kirk era una persona eccellente, non meritava questo." – Donald Trump |
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| | | | Parlamentari italiani sulla Flotilla: "Per loro una passerella. Non arriveranno a Gaza ma solo fino a Cipro"di Redazione |
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| Byoblu ha ricevuto una amara indiscrezione: una imbarcazione in partenza da Licata della TOM-Tutti gli Occhi sul Mediterraneo, centro culturale legato ad ARCI, con a bordo quattro parlamentari tra cui Arturo Scotto, una eurodeputata del PD, un parlamentare di AVS e una dei 5 Stelle, non avrebbe intenzione di seguire le barche verso le coste di Gaza ma di abbandonare la flotta della Global Sumud Flottilla nelle vicinanze di Cipro.
Insomma, secondo la nostra fonte l'imbarcazione mirerebbe a prendersi i meriti dell'impresa, usandola come una sfilata di solidarietà, ma senza assumersi anche i pericoli che la spedizione implica.
Questo ha fatto molto arrabbiare e indignare alcuni attivisti disposti a rischiare la vita per chiedere al mondo di fermare il genocidio a Gaza. Continua a leggere > |
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| | | | | Il terrore di chi non ha scampo e colpe. La storia di Iryna uccisa a coltellate nella metrodi Virginia Camerieri |
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| Il 22 agosto, a Charlotte, nella Carolina del Nord, una ragazza di soli 23 anni è salita su un treno della metropolitana leggera. Si chiamava Iryna Zarutska, rifugiata ucraina; si era trasferita negli USA insieme alla mamma, al fratello e alla sorella.
Quella sera stava tornando dal suo lavoro in pizzeria. Con indosso un cappellino nero e degli occhiali, guardava il telefono, come milioni di persone fanno ogni giorno. Forse scriveva un messaggio ad un'amica, ai parenti lontani, o forse semplicemente pensava ai suoi progetti per il giorno dopo: il turno di lavoro, la spesa da fare per riempire il frigorifero, continuare a leggere il libro lasciato sul comodino o vedere la nuova puntata della la sua serie tv preferita. Invece, pochi secondi più tardi era a terra, uccisa con delle coltellate al collo da un senzatetto di colore.
Il suo assassino è Decarlos Brown Jr, 34 anni. Non un volto sconosciuto alla polizia: 14 arresti precedenti, reati violenti, schizofrenia paranoide certificata. Qualche mese fa aveva chiamato il 911 convinto che il suo corpo fosse controllato da "materiali artificiali". Eppure, nonostante tutto questo, nel gennaio 2025 era stato rilasciato, libero di circolare, grazie al sistema della cauzione senza pagamento della Carolina del Nord. Continua a leggere > |
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| | | | Politica "lacrime e sangue" e i francesi bloccano tutto. Proteste in piazza, disordini e scontri con la poliziadi Andrea Tomasi |
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| La protesta contro i tagli voluti dal governo francese si consuma fra fumogeni e manganelli. Il movimento "Bloquons Tout" ("Blocchiamo Tutto") viene in parte bloccato. Forze di polizia in assetto antisommossa. È la protesta gialla, anche se i gilet gialli non sono quelli in prima linea. Resta il giallo il colore del malcontento, di chi dice no alle politiche lacrime e sangue: il giallo per non restare al verde, per dare lo stop, il semaforo rosso, alla politica dei tagli. L'austerità (la conosciamo bene in Italia) che si traduce in un peggioramento della qualità della vita dei cittadini. Continua a leggere > |
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| | | | | Droni russi in Polonia: nessun danno, ma Tusk vuole la guerradi Michele Crudelini |
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| Diversi droni russi avrebbero sorvolato lo spazio aereo polacco senza motivazione apparente. Donald Tusk, presidente del consiglio della Polonia, ha subito alzato i toni parlando di un attacco deliberato.
In realtà ad ora non ci sono prove sul fatto che i droni russi abbiano effettuato attacchi ai danni del territorio polacco. Nella notte il media Polsat news aveva riportato il danneggiamento di una casa e di un parcheggio ad opera di uno di questi droni. Tuttavia secondo quanto riportato dallo stesso sindaco della città di Wyryki Wola: "La gente ha sentito l'esplosione e ha visto anche i caccia polacchi".
L'esplosione che ha danneggiato la casa potrebbe essere quindi il risultato dell'abbattimento di uno dei droni da parte dei polacchi. Continua a leggere > |
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| "L'attacco con i droni russi è molto probabilmente una provocazione su larga scala." – Donald Tusk |
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| | | Grazie per aver letto il Punto della Settimana. A sabato prossimo!
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| | Miriam Gualandi, giornalista, curatrice della rubrica. Vincenzo Pistillo, editor e grafica. |
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