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Magliano de' Marsi, comune della Marsica in provincia di L'Aquila (Unofficial Website)
venerdì 31 gennaio 2020
Il Corriere di Magliano is out! Edition of 31 gennaio 2020
giovedì 30 gennaio 2020
Usare pellet inquina? Abbiamo chiesto un parere a Carlo Minicucci, della nota azienda marsicana
Usare pellet inquina? Abbiamo chiesto un parere a Carlo Minicucci, della nota azienda marsicana - MarsicaLive
Posted: 28 Jan 2020 03:49 AM PST
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mercoledì 29 gennaio 2020
La storia di Vincenzo Pelliccione, il sosia abruzzese di Charlot
La storia di Vincenzo Pelliccione, il sosia abruzzese di Charlot - Corriere Nazionale
Posted: 26 Jan 2020 08:35 PM PST
La storia di Vincenzo Pelliccione, il sosia abruzzese di Charlot Corriere Nazionale
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martedì 28 gennaio 2020
Fu così che un abruzzese con la valigia di cartone divenne “Chaplin dell'Italì”
Fu così che un abruzzese con la valigia di cartone divenne “Chaplin dell'Italì” - L'Aquila Blog
Posted: 25 Jan 2020 04:36 AM PST
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lunedì 27 gennaio 2020
Albert Speer e lavori forzati
La vita e la carriera di Albert Speer, l'architetto del Fuhrer. Dalla costruzione di progetti monumentali e urbanistici fino alla condanna, alla fine della guerra, a 20 anni di reclusione. Ma Speer non fu solamente un semplice architetto, ricoprì la carica di Ministro degli armamenti, la punta di diamante del movimento scientifico del Reich.
Per approfondire:
Eric Laurent
La Verità Nascosta sul Petrolio
Un'inchiesta esplosiva sul "sangue del mondo"
Nuovi Mondi Media, Bologna, 2006.
ISBN 88-89091-37-1
con le confessioni di Albert Speer sul ruolo cruciale giocato dal petrolio e dalla produzione di carburanti sintetici nelle politiche di Hitler.
Benzina sintetica e terzo reich
Il terzo reich non aveva una indipendenza energetica, ma era in grado di produrre la benzina sintetica! È stato questo il reale motivo della persecuzione degli ebrei? Per usarli come manodopera a costo zero e senza tutele per la salute in modo da ridurre i costi di produzione della benzina?
domenica 26 gennaio 2020
“Il sosia abruzzese di Charlot - ilTitolo” più 1 altro/i articolo/i
Il sosia abruzzese di Charlot - ilTitolo
Posted: 25 Jan 2020 02:28 AM PST
Il sosia abruzzese di Charlot ilTitolo
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Sosia abruzzese di Charlie Chaplin - Giornale di Montesilvano
Posted: 21 Jan 2020 09:26 AM PST
Sosia abruzzese di Charlie Chaplin Giornale di Montesilvano
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The Magliano Weekly is out! Edition of 26 January 2020
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venerdì 24 gennaio 2020
"Open day della nuova scuola di Magliano dei Marsi" più 1 altro/i articolo/i
Magliano de' Marsi
Aggiornamento ⋅ 24 gennaio 2020
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NOTIZIE | ||
Open day della nuova scuola di Magliano dei Marsi
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Nuova illuminazione pubblica sulla sp125, la strada che collega Magliano con Antrosano e San Pelino
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mercoledì 22 gennaio 2020
VOCE DELLE VOCI - LA NEWSLETTER DEL 22 GENNAIO 2020
Tragiche risate
21 Gennaio 2020 di Luciano ScateniA chi affidare la sceneggiatura del film “Questa pazza, pazza politica?” Consultato, Woody Allen ha declinato l’invito con una smorfia di disgusto, Picone e Ficarra si sono defilati con un plausibile “siamo impegnati con Striscia la notizia”, Checco Zalone si è dichiarato in stato di ebbrezza ...continua
DIFENSORE CIVICO / LE BATTAGLIE NELLA TORMENTATA CAMPANIA
18 Gennaio 2020 di Cristiano MaisA dicembre è stato eletto il Difensore civico europeo, una carica significativa per rappresentare e tutelare i diritti dei cittadini nei confronti della politica e della pubblica amministrazione. Ha prevalso una toga irlandese, giornalista, riconfermata nella carica per la terza volta. Secondo ...continuaNAPOLI / 25 EURO PER UN VISTA MARE A POSILLIPO
17 Gennaio 2020 di PAOLO SPIGAVuoi fittare un appartamentino vista mare sulla strada più panoramica di Napoli, via Posillipo? 25 euro al mese. Preferisci la vista (sempre sul mare) dalla collina del Vomero, nella elegante via Palizzi? 24 euro mese. Oppure un quartino sulle storiche Rampe Brancaccio che scendono verso la ...continuaSTADIO A ROMA / TRE FILONI IN UNO, SARA’ MAXI PROCESSO
18 Gennaio 2020 di PAOLO SPIGAGIALLO AGOSTINO / UCCISO 21 ANNI FA, POI IL DEPISTAGGIO
15 Gennaio 2020 di MARIO AVENACLINT EASTWOOD / UN INNO PER GIUSTIZIA & VERITA’
18 Gennaio 2020 di PAOLO SPIGA
Eccidio di Scurcola Marsicana. Cronaca di una strage dimenticata
Scurcola Marsicana – Al centro di Scurcola Marsicana, lungo Corso Vittorio Emanuele III, si trova un vecchio edificio in pietra che attualmente ospita i locali della Confraternita del Suffragio.
Ad arricchire la facciata c’è un bellissimo portale antico, che potrebbe provenire dall’antica Abbazia di Santa Maria della Vittoria, edificata nel XIII secolo per volere di Carlo I d’Angiò, oltre il quale si trova una cappella che tutti chiamano, semplicemente, “Anime Sante”.
Ed è proprio davanti alle “Anime Sante” che, tra il 22 e il 23 gennaio 1861, si è consumato uno degli eccidi più efferati e misconosciuti della storia d’Italia, l’eccidio di Scurcola Marsicana durante il quale sono state giustiziate 89 persone.
Portale delle Anime Sante
Pochi i marsicani o gli abruzzesi che sono a conoscenza del massacro avvenuto a Scurcola. Una pagina di storia che sembra essere stata sottaciuta e offuscata dal momento immediatamente successivo agli eventi. Infatti, al tempo, molti furono indotti a un silenzio forzato tanto che rintracciare testimonianze e memorie dell’evento è sempre stato estremamente complicato, nonostante la sua portata e la sua inequivocabile ferocia. Ma cosa accadde a Scurcola nel 1861? Perché 89 uomini vennero trucidati senza pietà?
Per capire gli eventi, sarà necessario rammentare che anche nei territori marsicani, in quegli anni, avevano luogo aspri scontri tra filo-borbonici e filo-piemontesi. Il meridione d’Italia è governato, in questa fase, da Francesco II, detto Franceschiello, ultimo re delle Due Sicilie, salito al trono il 22 maggio 1859, mentre Garibaldi e Vittorio Emanuele II di Savoia presto arriveranno a unificare l’Italia. Il 13 gennaio del 1861 a Tagliacozzo si assiste a un violento scontro tra le truppe piemontesi guidate dal maggiore Ferrero e quelle borboniche del generale Luvera. I piemontesi sono messi in fuga e costretti a ripiegare fino ad Avezzano accusando la perdita di 23 uomini. Nei giorni seguenti dei briganti provenienti dalle zone vicine vanno ad unirsi ai borbonici presenti nel territorio marsicano. Intanto da Avezzano il colonnello piemontese Quintili decide di collocare due compagnie di fanteria a Magliano e una a Scurcola comandata da Faldi. Nel pomeriggio del 22 gennaio 1861 le truppe borboniche guidate da Giacomo Giorgi, compagno del Luvera, si preparano ad attaccare i nemici piazzati a Scurcola sperando di riuscire a sorprendere e sbaragliare la compagnia del comandante Faldi. I piemontesi, seppur sorpresi, resistono all’attacco aiutati dalla notte in arrivo e da una fitta nebbia invernale. Faldi chiede l’immediato intervento delle compagnie di Avezzano e Magliano. I rinforzi giungono in fretta tanto che, già in prima serata, i soldati piemontesi hanno circondato il paese e, con esso, i borbonici del Giorgi. L’accerchiamento è completato nella notte. Una parte dei borbonici riescono a fuggire ma molti di loro cercano riparo nelle abitazioni e nelle stalle di Scurcola.
La mattina del 23 gennaio 1861 il maggiore piemontese Antonio Delitala, giunto a Scurcola da Avezzano con altre tre compagnie poco prima della mezzanotte, emana un bando col quale, sotto pena di morte, intima a tutti gli abitanti di Scurcola di denunciare i borbonici e i briganti nascosti nelle case, nelle stalle o nei pagliai. Nell’arco di poco tempo tutti vengono stanati. I borbonici fatti prigionieri sono 366 e vengono rinchiusi della chiesa delle Anime Sante. E’ in questo momento che prende il via il terribile eccidio: uno per volta i borbonici vengono portati fuori e giustiziati davanti alle “Anime Sante” dopo un giudizio sommario. Le vittime sono 89 ma avrebbero potuto essere molte di più se, a mezzogiorno, non fosse pervenuto un ordine da Avezzano col quale si imponeva a Delitala di sospendere immediatamente le fucilazioni. Gli altri 277 prigionieri vengono destinati prima ad Avezzano e, successivamente, a L’Aquila per essere processati ma, come alcuni sospettano, si teme che non siano mai arrivati a destinazione.
Borgo di Scurcola Marsicana
Fausto Vincenzo Colucci, autore de “La strage di Scurcola Marsicana”, spiega: «è abbastanza chiaro l’episodio sotto l’aspetto militare. Restano da apprendere gli aspetti sociali che hanno interessato il paese, ma è molto difficile reperire informazioni giacché la popolazione fu indotta al silenzio dalle autorità piemontesi e anche le generazioni successive hanno complessivamente taciuto sull’argomento». Il parroco di Scurcola del tempo, nel suo registro dei morti, non annota decessi nei giorni 22 e 23 gennaio 1861. Ad oggi, tra l’altro, non è ancora chiaro che fine abbiano fatto i cadaveri dei giustiziati. Si può presumere che una parte di essi sia stata sepolta ai piedi del Monte San Nicola, quello che sovrasta l’antico borgo di Scurcola, e una parte sia stata bruciata o inumata in una fossa comune. Purtroppo neanche questo elemento della vicenda è ricostruibile con certezza.
L’eccidio di Scurcola Marsicana è stato prontamente occultato dai piemontesi vincitori. La storia ha facilmente e rapidamente seguito il suo corso fino alla proclamazione del Regno d’Italia avvenuta, come sappiamo, il 17 marzo 1861, un paio di mesi più tardi rispetto alla strage. Gli 89 morti e i 277 scomparsi non hanno mai ricevuto il decoro e il rispetto che, in ogni caso, si riserva agli sconfitti, nemmeno una targa commemorativa posta sul luogo della strage.
To see the article visit www.terremarsicane.it martedì 21 gennaio 2020
"Viene da Rosciolo dei Marsi il Charlie Chaplin italiano" più 2 altro/i articolo/i
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